18 Mag 2015
LA SICILIA E I FLORIO
di Sabrina Sciabica (AG. RF. 18.05.2015)
(riverflash) – I Florio arrivarono in Sicilia nei primi anni dell’Ottocento, in seguito ad un terremoto che aveva provocato numerosi danni in Calabria, loro terra di origine. A Palermo cominciarono le prime fortunate attività con un negozio di spezie in cui smerciavano i prodotti del loro commercio. Possedevano una numerosa flotta di navi che, oltre ai porti europei, arrivavano fino a New York e Boston per importare manifatture, zucchero, pellami, rum e tanta altra merce da rivendere sia in Italia sia nei mercati orientali, da cui ricavavano soprattutto le “droghe”. La loro Società di Battelli a Vapore Siciliana (nata nel 1841) garantiva, inoltre, collegamenti tra la Sicilia e i più importanti porti del Mediterraneo.
A questo si aggiungeva l’attività vinicola con la fondazione delle Cantine Florio a Marsala (nel 1833) – sotto la guida di Vincenzo Florio – e la gestione delle Tonnare (nel 1841 acquistarono le tonnare delle isole Egadi). La tonnara di Favignana, in particolare, è stata una delle più grandi d’Europa. Grazie all’ampliamento avvenuto col progetto dell’architetto Giuseppe Damiani Almeyda, su commissione di Ignazio Florio (nel 1874), alla mattanza del tonno rosso si aggiunse la lavorazione del pesce con la cottura e l’inscatolamento nelle latte che conosciamo oggi. Il prodotto, che ebbe successo internazionale, fu presente all’Esposizione Universale che si tenne a Palermo nel 1891.
Una famiglia di imprenditori lungimiranti, dunque, che sarebbe rimasta per decenni al centro dello sviluppo economico e sociale della Sicilia soprattutto perché, oltre agli interessi economici, i Florio erano dei cultori del bello. Ne sono esempio le numerose architetture presenti in varie zone di Palermo che fanno immaginare subito al turista quel periodo storico felice ed elegante denominato Belle Époque, che va dalla fine del 1800 alla prima guerra mondiale.
Un celebre architetto dell’epoca è Ernesto Basile al quale si deve la realizzazione di uno dei più grandi e importanti teatri lirici del mondo, il Teatro Massimo di Palermo (iniziata dal padre Giovan Battista Filippo) e di splendidi edifici in stile Liberty come il Villino Ida Basile (dedicato alla moglie) su via Siracusa e numerose residenze private, spesso commissionate dalla famiglia Florio, come il piccolo e delizioso Villino Florio su via Regina Margherita.
Basile fu il maggiore esponente dello Stile Liberty, un movimento artistico che si rifaceva all’Art Nouveau (nota in Austria come Secessione Viennese il cui maggiore esponente fu Gustav Klimt). In Italia, il nuovo indirizzo culturale prese il nome dai magazzini londinesi che vendevano oggetti appartenenti a questo gusto estetico. Le città nella quali si sviluppò furono anche Milano, Torino, Viareggio, Napoli. Ma Palermo ne fu indiscutibilmente la culla.
(segue seconda parte)
1
Grognards dice:
Pubblicato il 05-07-2015 alle 17:06
[…] LA SICILIA E I FLORIO […]
2
LA SICILIA E I FLORIO - Grognards dice:
Pubblicato il 02-11-2016 alle 01:40
[…] LA SICILIA E I FLORIO […]