Di Maria Michela D’Alessandro (AG.RF. 01.04.2015) (river flash) – Ci sono voluti tre anni e mezzo per restituire ai torinesi e ai visitatori di tutto il pianeta il secondo museo egizio al mondo. Cinquanta milioni di euro investiti per i lavori che ieri, 31 marzo, hanno lasciato spazio all’inaugurazione e oggi alla tanto aspettata apertura al pubblico: dalle 7 di questa mattina erano già in fila i visitatori, gli amanti dell’antico Egitto, i torinesi e i turisti che si sono trovati nel capoluogo piemontese e che non hanno potuto sottrarsi ad un evento così importante.
“È un giorno straordinario” aveva detto durante l’inaugurazione Evelina Christillin, presidente della fondazione Museo Egizio, la quale ha aggiunto che “il contenitore ha un fascino quasi pari al contenuto”. I visitatori infatti troveranno una collezione straordinaria, gli spazi raddoppiati, 10000 metriquadri di area espositiva disposti in quindici sale, la possibilità di vedere reperti in vetrine tridimensionali. Nel restyling del museo spazio anche alle nuove tecnologie: il nuovo percorso sarà punteggiato da alcuni supporti multimediali, come la ricostruzione in 3D di contesti archeologici e mappe di provenienza dei reperti, che in alcune aree tematiche forniranno degli approfondimenti al visitatore. Inoltre il “vecchio” biglietto d’ingresso cartaceo non ci sarà più, ma sarà sostituito da un braccialetto graficamente personalizzato contenente la tecnologia RFID, Radio-Frequency Identification, in grado di monitorare in tempo reale i flussi e la permanenza del pubblico nelle varie sale. Addio anche all’audio guida: ciascun visitatore avrà a disposizione una video guida che darà la possibilità di poter scegliere percorsi differenziati per contenuti e durata; non mancherà però la figura della guida turistica, i più egittologi, che saranno supportati da un’apparecchiatura, il group tour, grazie alla quale l’inquinamento acustico sarà minimizzato.
Un periodo storico lunghissimo messo in evidenza dal nuovo percorso espositivo: si inizia dal Piano Ipogeo dove è possibile rivivere la storia del museo egizio, secondo solo a quello del Cairo; nel piano terra, nel primo e nel secondo tutta la storia egizia, curata nei minimi dettagli. Lo spazio per le mostre temporanee invece, l’unico ancora incompleto, sarà pronto nei primi giorni del prossimo mese e si articolerà in tutto il terzo piano dell’edificio di Via Accademia delle Scienze.
“Un modello”, aveva detto il Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini durante l’inaugurazione, aggiungendo che “la collaborazione tra pubblico e privato ha consentito di salvaguardare una grande qualità e mettere le basi per un nuovo museo basato sulla ricerca”.
Dopo gli importanti lavori si aspettano grandi numeri, in virtù del fatto che nel 2014 il museo non ha mai chiuso le porte, registrando un’annata record.
Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..