LA PROMESSA DI BERLUSCONI NON MANTENUTA SULL’«IMU», NIENTE RIMBORSI, NIENTE ABROGRAZIONE

(riverflash) – In un film di Claude Lelouche, alla domanda di Françoise Fabian “Chi è un uomo”, risponde così Lino Ventura: “È uno che va fino in fondo”.

Crediamo che non riuscire ad andare fino in fondo sia la più grande carenza del PdL, quella che ha inciso sull’esito negativo delle amministrative.

Silvio Berlusconi aveva impostato la campagna elettorale su uno slogan di 3 lettere «IMU». Uno slogan magico che in poco più di 2 mesi ha consentito la remontada del centrodestra e i tentativi falliti da Bersani per formare il governo.

Seguite i passaggi per comprendere perché non è andato fino in fondo nelle sue promesse.

–          Berlusconi, spalleggiato da Brunetta, ha annunciato prima delle elezioni: se vinco restituirò agli italiani i soldi pagati nel 2012 per l’Imu. L’ex-premier spiegò in diretta televisiva dove avrebbe trovato i fondi per non mettere le mani sulle case degli italiani.

–          Il PdL non vince le elezioni, ma non le vince neanche il PD e neppure M5S. Si forma il Governo dalla larghe intese e Berlusconi condiziona l’entrata del PdL alla soppressione dell’Imu.

–          Appena formato il governo Enrico Letta vola in Francia e Germania. Torna con la preoccupazione di trovare i soldi per fare fronte a tutte le urgenze.

–          Di restituire i soldi dell’Imu 2012 non si parla più, Brunetta ribadisce che il PdL resterà al governo solo se verrà abolita l’Imu.

–          L’Imu non viene abolita e il PdL resta nel governo! Entro giugno dovremo pagare l’Imu sulla seconda casa, mentre la tassa sulla prima è slittata a settembre e si teme una stangata.

Lo slogan 3 lettere «IMU» aveva permesso la grande rimonta a Berlusconi, ma lui non ha rispettato quanto promesso agli italiani. Alle amministrative gli italiani, stanchi di essere presi in giro, lo hanno bocciato.

***  (AG.RF  10.06.2013)