di Francesco Angellotti (AG.RF 10.05.2016)
(riverflash) – La giornata DUBAI DAY presso l’ippodromo Capannelle già è stata descritta dettagliatamente nei risultati dal direttore Stefano Celestri, che ha illustrato l’evento in modo scorrevole, ma introducendo note tecniche che offrono importanti considerazioni.
Non starò, quindi, a ripetermi su eventi che non saprei descrivere meglio; per cui, per una giornata così importante, mi lascerò andare a descrizioni e considerazioni sorte spontanee, pur non ribadendo gli argomenti già messi in evidenza dal Direttore, con giuste considerazioni da Ippico, quale è.
La prima nota che vorrei esprimere è stata considerata, ma vorremmo sviluppare considerazioni in merito, raccogliendo la sollecitazione. Sono state introdotte nelle gare riservate ai migliori purosangue, anche 2 competizioni per “puro sangue arabo”, accogliendo la richiesta della JEBEL ALI RACECOURSE e della DUBAI INTERNATIONAL ARABIAN RACES, che hanno svolto un ritrovo di Festa veramente elegante e al massimo livello. Lo svolgimento dell’Evento è avvenuto nella maniera Giusta, perché è stato attratto il pubblico e l’attenzione con offerte rivolte a tutti (zaini, berretti, ombrelli… tutto stampato Shadwell). E’ stato offerto un intrattenimento ricco ed elegante, coordinato dalla addetta stampa di Capannelle Caterina Vagnozzi che ha avuto disponibilità di metter su l’evento al massimo in un ambiente che sfoggiava nell’offerta del Lusso; e Caterina, vecchia conoscenza sempre apprezzata, è stata bravissima nel saper sfavillare nell’accoglienza verso tecnici, persone che tornerebbe utile attrarre nel mondo del Cavallo, giornalisti, ospiti appassionati.
Però, scusate, a questo punto, una è la considerazione. L’impostazione condotta dall’Organizzazione SHADWELL è la migliore e la più riuscita; perché un impegno, nella classe e nella spesa, offerto al Massimo, porta l’Attenzione di tutti a considerare SHADWELL come il più importante operatore del Mondo; perché non hanno limiti d’impresa per imporsi negli ambienti prescelti. Allora, a questo punto, viene spontanea una considerazione, che potrebbe salvarci. Senza trovare collegamenti sterili con campanilismi che non hanno senso, l’Organizzazione Shadwell potrebbe imporsi come coordinatrice del Mondo Ippico; e presso il Ministero, che non sanno cosa si sono assunti sul groppone, ne dovrebbero solo esser fieri. Perché la Spesa e l’Impresa sarebbe notevole, da parte del Gruppo che assimilerebbe la Nuova Gestione; ma il Terreno Italiano sarebbe molto Fertile, per quanto riguarda la Natura, le Strutture, la Tradizione, la Professionalità e lo Spirito Personale. L’Italia sarebbe una Miniera per lo Sviluppo, nella Selezione e nella Qualità, se fosse condotta in modo oculato, ma non ci fossero personalismi a speculare sul Settore. Per cui, trovata la formula Giusta che non sarebbe complicato, dare Vita ed abbandonare le Ristrettezze Opprimenti, concederebbe all’Ippica le direzione corretta per Progredire, nel numero e nella Qualità; mentre adesso ci stiamo rimpiccolendo, distruggendo quel che è stato edificato. Tutto, lontano da Nazionalismi, alla ricerca dell’Incremento Razze Equine.
Fatto questo discorso, che è solo un’Idea che andrebbe sviluppata nel Dettaglio, vorremmo parlare un attimo della corsa dei 2 anni, non trattata nell’Articolo del Direttore forse per questioni di spazio; ma io esagero sempre perché ritengo che certi argomenti siano troppo interessanti per essere saltati: così, per non far saltare gli argomenti, faccio saltare tutto l’articolo perché troppo lungo: scusate.
Sei erano i puledri al via; per la verità nessuno dava nota di evidente precocità, muovendosi tutti stupiti ed incuriositi da bambini ancora in crescita. Però la corsa che già avevano disputata la metà dei partecipanti ha fatto effetto, perché quel poco d’esperienza è servita al figlio di Shaweel ELUSIVE GREEN, della napoletana scuderia Chimax, a prevalere bene sul figlio di Mastercraftsman INTO THE WILD, di Antonio Peraino. Il cavallo di Massimo Torchia (scud. Chimax) già aveva vinto a vendere in corsa con 200 metri in meno, ma di 4 1\2 lunghezze; il suo fisico leggero dev’averla aiutata, prevalendo su tutti maschi, tranne la 4° arrivata che già aveva vinto a Roma a 1000 metri.
Un appunto si può fare anche per l’handicap premio Jebel Ali Racecourse, in quanto il giudizio dell’handicapper è stato esatto nell’inquadrare i migliori in campo, notando al traguardo i pesi alti. Ha vinto il cavallo di Francesca Turri Chicchessia n° 2, che ha battuto il n°1 Pardon. Subito dopo la corsa i commissari hanno suonato la sirena, ma la paura di Francesca è sfumata in quanto il n°4, Only for Revenge, non trovava il varco negli ultimi 400 m, ma era ovvio che Carlo Fiocchi su Linard non glielo concedesse, fino a che ce l’ha fatta a seguire l’allungo; direi solo che certi fantini, anche se emotivamente suggestionati dopo una competizione, dovrebbero stare attenti ad alzare la voce quando si trovano dai Commissari; perché questi, comprensivi ed accondiscendenti come capiscono di dover essere, ma non possono sopportare reazioni non giustificate.
Se possiamo dire anche 2 parole sul Presidente della Repubblica, ci sembra che abbiamo raccolto il giusto risultato per aver presentato una corsa che non è né carne, né pesce. Non avrete, forse, capito quel che vorrei dire, ma il proverbio così recita. Allora: non è una corsa sul miglio, i 1600 metri che impostano una categoria; ma non è neanche (più) una corsa sui 2000 metri, che è il minimo per collocare un cavallo con attitudine alla distanza. Diciamo, allora, che la corsa viene per miler che si riservano e tirano fuori lo spunto all’ultimo, oppure per fondisti che, dopo una corsa di buona andatura, riescono ad avere ancora rush per il finale. E così è stato. CIRCUS COUTURE si è piazzato in Gr I sui 1600 metri a tre anni, ma già a novembre ha allungato la distanza facendo secondo in Gr I sui 2000 metri a Roma; rientrato ad aprile in Gr III, ha vinto di 5 lunghezze. Questo figlio di Intikab si è valso del compagno Celticus che è andato subito a fare l’andatura; accoppiatolo, lo passa e sfila via dopo 200 m in dirittura e taglia le gambe a Kaspersky che, senz’altro bello al tondino, è sceso in pista con ottime prestazioni, ma tutte a 1600 m. L’andatura veloce imposta dai portacolori della scud EFFEVI ha messo tutti gli avversari KO, in quanto nessuno ha seguito il passo imposto; tranne il tedesco DIPLOMAT, un figlio di Teofilo di E. SAURER ed allenato da M. Hofer. Questo cavallo, già in Italia per non figurare in Gr I a novembre, veniva da discrete prestazioni con un 3° posto in Ippodromo così così sui 1800, poi un 6° sui 1600 ma a Saint Cloud, ed un 3° posto a Dusseldorf in Gr. III sui 1600. Basta questo per vincere in Gr. II a Roma? Basta questo; anche perché Dario Vargiu, in giornata di grazia con 3 vittorie, ha saputo scegliere la tattica migliore, improvvisando il suo DIPLOMAT, sul quale saliva per la prima volta. Partito brillante, ha seguito i battistrada con corsa in avanti, ma sempre seguendolo, 2° o 3°, spesso coperto. Quando CIRCUS COUTURE ha staccato il gruppo, lo ha seguito senza farsi notare, fino agli ultimi 300 metri, ove ha sferrato l’attacco all’avversario, che non aveva più da spendere. Le 3 lunghezze di vantaggio sono emblematiche del fatto che il cavallo montato da Branca fosse oramai “cotto” e non avesse più da rispondere. Terzo uno straordinario Saint Bernard, che da non piazzati in condizionate qualsiasi ha fatto le ultime due corse con terzi posti in gr III e ieri in gr II. Quarto Porsenna, un piazzato in condizionata e secondo in Listed, che deve ricordare il 25 ottobre per aggrapparsi ad un terzo in Gr III. Quinto il deludente Kasperski, ultime tre corse tre primi, l’ultimo in Listed, tutte sui 1600. Forse, per essere buoni, diciamo che non l’hanno fatto mettere sulle gambe appena partito, tirando subito con un’andatura troppo a razzo.
Piccola considerazione, non dico chi dovrebbe far rilievo della stroncatura di Ludovico il Moro a metà dirittura, quando ormai non contava più niente. E’ stato fatto l’antidoping come da regolamento, onde verificare se il cavallo, non avvertendo dolori per trattamenti subiti, avesse dato quel che non poteva ed avesse subito le conseguenze. Comunque il cavallo forse verrà salvato, perché non appare frattura ma è partita la giuntura del nodello; comunque vada, difficilmente tornerà in pista.
Ultima corsa da considerare, il premio Tadolina UAE Embassy Stakes. Bellissimo ed emozionante il finale. AURY TOUCH della scuderia STEMA, ripetendo Dario Vargiu la tattica in avanti ma coperto e spunto finale, vince sui lottanti LORENZETTA, cavalla di Dormello che ha stupito per la sua coraggiosa prestazione, RESET IN BLUE allo steccato e la coraggiosa RAYOS DE SOL, per cui è stato chiamato il Reclamo d’Autorità. Sembrava, in effetti, che negli ultimi 200 fosse stata schiacciata da un sandwich, tra l’EFFEVI e la DORMELLO; la frontale fa luce sull’accaduto, ed è solo da elogiare la grinta e la volontà di RAYOS DE SOL. In questa corsa per femmine anziane, la siracusana si è lanciata in dirittura e, recuperando sulle avversarie, si è trovata a lottare con la battistrada Reset in Blue; testa-testa, arriva all’esterno Lorenzetta, che non li vola ma si inserisce nella lotta; la povera 5 anni proveniente dalle terre sul mare si è trovata persa, non reggeva l’andatura fino a quel punto, ma non voleva darsi per vinta, non c’erano più le gambe, non bastava il fiato, era rimasto solo il Cuore; tanto che, effettivamente, cercando appoggio per non mollare nella lotta, si appoggiava, non alla dormelliana all’esterno, ma alla 4 anni all’interno. E’ arrivata 4°, ma lode le venga per aver mostrato un coraggio straordinario; sarebbe una qualità eccelsa per metterla in razza, anche se il padre Ivan Denisovich non è così eccelso.
Basta così; il resto tutte corse handicap, e saranno spettacolo ma non è un discorso sulla qualità. Anche se, come detto nella seconda corsa considerata, a volte il discorso della qualità viene rispettato. Ma il bello è proprio quello, che la scala dei pesi è determinante per dare chances più o meno; e saper valutare se cavalli dalle prestazioni più modeste siano capaci di andare più forte di più quotati performer con migliori recenti prestazioni, con peso maggiore; è una valutazione che non è facile da farsi.
Ma non è qui il discorso di qualità; ma tanto, questa, è volata via. Se qualcuno m’aiuta, io vorrei acchiapparla, sta volando sul cielo del Dubai.
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