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LA PORCELLANA EUROPEA DEL SETTECENTO >>

 

(riverflash) – Da quando nel 1708  l’alchimista Johann Bottger ne scoprì il segretissimo impasto chimico, la porcellana europea divenne uno degli elementi dell’arredo prediletti dalle nobildonne, in gara con la scultura e la pittura rococò.

La porcellana si presentava infatti come una nuova versione artistica, ridotta nelle dimensioni ma amplificata nella brillantezza dei colori e nell’assortimento delle soluzioni plastiche. La manifattura fondata a Meissen, elabora, nell’arco di almeno un trentennio, una grande varietà di modelli per  “servizi da tavola” e per sculture, una gamma sempre più ricca di colori, man mano che progredivano le conoscenza tecniche si passò dai primi semplici decori a variopinti fiori stilizzati su sfondo bianco, di gusto orientale, per arrivare a più morbidi e pittorici mazzi di fiori che, si dispongono con naturalezza e con gli effetti di delicato cromatismo suggeriti dalle coeve invenzioni dei paesaggisti francesi.

Primo scultore a Meissen fu Johann Gottlieb Kirchner specializzato nella rappresentazione di animali, seguito da Johann Joachim Kandler, spiritoso e originale creatore di statuette di personaggi tratti dal mondo popolaresco o galanti protagonisti di scene mitologiche, o maschere. Alla sua si può accostare la produzione del ticinese Franz Anton Fustelli, modellatore per la fabbrica di Nymphenburg di argute composizioni, dall’uso di colori speciali, come il  “blu de roi”, il  “rosa carico” introdotto per la prima volta nel 1757.  Forme variate e decori floreali dipinti che rappresentano boccioli, foglie accartocciate, tralci di vegetali per formare prese beccucci e manici di teiere, tazze e vassoi. Le porcellane di Sevres  propongono il più ampio repertorio formale della scultura della seconda meta del XVIII secolo. Tra i modellatori che collaborarono alla manifattura vi erano artisti come Etienne Maurice Falconet che riprodusse  in “biscuit bianco” il mondo arcadico di Boucher, Houdon cui si devono composizioni plastiche di argomento galante, o mitologico di squisita fattura.

La diffusione del gusto perla porcellana favorì la nascita di vari centri di produzione in Europa. Quello di Capodimonte, fondato nel 1743, rinato poi a Portici ed a Napoli negli anni Settanta. A Napoli si distinsero Giuseppe Gricci, Francesco Celebrano e Filippo Tagliolini.

 

di Lauretta Franchini (AG.RF.21.05.2013)

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