9 Mar 2013
LA PITTURA TONALE DI TIZIANO È QUASI UN FRAMMENTO DELLA VITA
(riverflash) – Alle Scuderie del Quirinale sono esposte diverse opere di Tiziano Vecellio dallo scorso 5 marzo e crediamo l’evento sia meritevole di approfondimento per apprezzare la «Pittura Tonale» del maestro veneziano, che, a nostro avviso, non viene offerta al pubblico come informazione.
Tiziano Vecellio, pittore veneto, nacque a Pieve di Cadore nel 1485 circa, non ci sono dati certi sulla nascita e morì a Venezia il 27 agosto del 1576.
Nel corso della sua lunga carriera artistica Tiziano fu ricercato e riverito da tutti i grandi del suo tempo: da Carlo V, a Francesco I, a Filippo II, ottenendo grandi successi e riconoscimenti.
La realtà per Tiziano non è come per Michelangelo “trascendenza”, elevazione ma, al contrario è introspe- zione dell’animo umano, studio e ricerca del legame profondo che lega il personaggio o i personaggi raffigu-rati alla totalità della realtà che li circonda.
La realtà dipinta dall’artista non è altro che dramma e passione, ed in questo contesto le persone non si distinguono più dallo spazio delle che le ospita, tutto è inglobato perfettamente dalla pittura materica dell’artista. Con Tiziano, mediante l’uso della pittura tonale la pittura non è più una rappresentazione distaccata della vita ma è un frammento quasi “scannerizzato” della realtà stessa!
Nei suoi dipinti la luce non è altro che lo strumento con cui l’artista , evidenzia e rivela un particolare, un volto, una piega del velluto di una veste, ecc.
Applicando la tecnica della “pittura tonale”, uno stile basato sull’uso del colore, dove i contorni non sono più delimitati nettamente ed i colori, perfettamente accostati tra loro, tono su tono, invadono lo spazio l’artista, riesce a ricreare l’atmosfera originaria che inglobava le figure nella rappresentazione del fatto pittorico
Ad iniziare la pittura tonale fu il suo maestro Giorgione, ma Tiziano travalica il suo stile per giungere nell’ultima parte della sua vita ad un uso quasi impressionistico del colore con vivaci e brillanti cromatismi.
L’ipotesi di un vero e proprio alunnato di Tiziano presso Giorgione deriva dal biografo e critico Giorgio Vasari nonché dalle notizie riportate nelle sue Vite de Pittori…..ma, in realtà, nessuna delle fonti contemporanee veneziane parla di una bottega o di una scuola del Giorgione.
Tra le numerose opere esposte alle Scuderie del Quirinale figurano: il Concerto, la Bella di Palazzo Pitti, la Flora degli Uffizi, la Pala Gozzi di Ancona, la Danae di Capodimonte, il Carlo V con il cane e l’Autoritratto del Prado, capolavori conosciutissimi ed invidiati.
Questa mostra è stata concepita per concludere un percorso di rilettura del fenomeno artistico della pittura veneziana e del ruolo cardine da essa avuto nell’ambito del rinnovamento della cultura italiana ed europea.
Insieme alla opere esposte saranno resi noti gli esiti dell’ampia campagna di analisi scientifiche compiute sulle opere di Tiziano dal Centro Ateneo di Arti Visive degli Studi di Bergamo con l’intento di definire i rapporti tra le opere autografe e quelle di bottega e per documentare l’evoluzione tecnica e stilistica dell’artista veneto.
di Lauretta Franchini (AG.RF 09.03.2013)