7 Mar 2014
Oggi, sul suo blog, Beppe Grillo propone la «Piramide del Potere». Al vertice banche e istituti finanziari presenti nell’azionariato di 43.000 multinazionali, di queste 1.318 aziende hanno più partecipazioni incrociate: l’azienda A può possedere quote dell’azienda B che a sua volta è azionista dell’azienda A, formando una ragnatela inestricabile di interessi. Questo è il vero potere. Un potere mondiale che spesso nomina i suoi rappresentanti nei governi, negli organismi di controllo internazionali e nelle banche centrali. E’ un grande club che finanzia i partiti e modella per i suoi fini lo scenario economico globale. Il nucleo centrale della rete delle 43.000 multinazionali è formato dalle 1.318 aziende con partecipazioni incrociate, il 40% di queste è controllato da 147 società che si trovano al vertice della piramide del potere globale. Secondo l’economista Glattfelder “Meno dell’1% delle multinazionali guida il 40% del totale“. L’un per cento di queste multinazionali sono per la maggior parte banche. Affermare che le banche governano il mondo e che, tra loro, vi sono accordi non scritti che influenzano le vite delle Nazioni è forse un’affermazione un po’ forte, ma certo è molto plausibile. Chi le controlla? I loro nominati sono a capo dei governi?
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