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LA PAROLA CANTA all’Auditorium Parco della Musica di Roma

 

laparolacantadi Sabrina Sciabica (AG. RF. 10.02.2016)

(riverflash) – La parola canta è uno spettacolo ideato dai protagonisti che vediamo sul palco, due fratelli che raramente si vedono insieme. Grande attore l’uno, Toni Servillo, celebre musicista l’altro, Peppe Servillo, mettono insieme i loro talenti in uno spettacolo allegro, pieno  – di musica e di parole – originale e appassionato. E sì, perché il soggetto dell’opera è la loro passione per  Napoli.

In un insieme di ritmi e di poesie, di colori e di melodie, concentrano l’essenza partenopea in una  pièce di quasi due ore in cui non ci si annoia mai. Un viaggio che parte dalla tradizione con i testi di Raffaele Viviani ed Eduardo De Filippo fino alle voci contemporanee di Enzo Moscato e Mimmo Borrelli e alle  canzoni più conosciute come Scetáteve guagliune ‘e malavita, Dove sta Zazà, Te voglio bene assaje.

“Là dove il teatro talvolta non riesce, la musica ricapitola la nostra esistenza e ci consente di immaginarne un’altra in un luogo che non c’è, totalmente astratto, che non esiste, che non si vede. In questo non luogo nasce La parola canta: un luogo dove lo spettatore può liberare tutta la sua immaginazione.” così ci descrive lo spettacolo Toni Servillo – vincitore di quattro David di Donatello e ricordato per le interpretazioni delle pellicole del premio oscar Sorrentino. Oltre al cinema, Servillo è un grande attore di teatro ed è tra i fondatori della compagnia Teatri Uniti, che ha prodotto questo spettacolo, in scena fino al 14 febbraio all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

Peppe Servillo è cantante, attore cinematografico e teatrale, autore di colonne sonore e canzoni, fondatore degli Avion Travel, con cui ha vinto il Festival di Sanremo nel 2000.

E, in scena con gli attori, si mescolano con originalità vari generi di musica, interpretata virtuosamente dal Solis String Quartet, eccezionale quartetto d’archi composto da Vincenzo Di Donna, Luigi De Maio, Gerardo Morrone, Antonio Di Francia.

La parola canta” perché il napoletano ha la musica dentro; la voce di Toni Servillo ha in sé la melodia di un canto e gli archi sono così coinvolgenti che sembrano parlare. Nella magia del teatro, sentiamo i Servillo produrre le note e la musica, così presente, così viva, così energica, produrre le parole.

Sopra tutto, c’è Napoli. Napoli canta, Napoli bestemmia, Napoli ride, Napoli soffre, Napoli ama.

Fino ad arrivare al finale, con i versi del poeta Michele Sovente, in cui si descrive la lingua napoletana, tutti i suoi colori, i suoi toni e la bellezza di quei suoni che contengono le mille sfumature della vita stessa.

 

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