AG.RF 27.06.2014 (ore 16:25)
(riverflash) – Marita Comi, nascosta dentro un furgone della Polizia Penitenziaria, ha incontrato per la prima volta in carcere il marito Massimo Giuseppe Bossetti, sospettato di aver ucciso Yara Gambirasio nel 2010. Al momento l’accusa si basa su tracce di DNA trovate sui pantacollant e sugli slip della vittiama, ma gli inquirenti lavorano strenuamente per trovare altre prove e cercano contraddizioni nelle deposizioni dell’uomo e dei suoi familiari.
Marita Comi ha raccontato agli inquirenti di essere stata con il marito sul luogo del rinvenimento del cadavere di Yara Gambirasio. Secondo quanto riporta il quotidiano Repubblica, la donna ha detto: “parecchio tempo dopo (il ritrovamento del corpo, ndr) volevamo andare a vedere il luogo. Non trovammo la strada, ma alla fine ci siamo arrivati. Che io sappia mio marito non c’è mai andato”. Le difficoltà di Bossetti a trovare il posto potrebbero essere a sostegno della sua innocenza.
Gli inquirenti hanno chiesto alla donna se fosse a conoscenza della chiamata di Bossetti a sua madre, avvenuta proprio nel contesto del ritrovamento del cadavere di Yara Gambirasio e mentre di trovava a transitare in Chignolo d’Isola, con cui informava la donna di ciò che stava accadendo e chiedendole se volesse raggiungerlo. “Non sono a conoscenza di questa telefonata”, ha risposto la donna.
Durante l’interrogatorio Marita Comi ha realizzato che i detective sanno molto degli spostamenti e delle sue telefonate. Da lei vogliono conferme. Le hanno chiesto del giorno in cui Yara è stata uccisa, e anche dei computer che sono stati trovati in casa. E poi ancora le domande sui numerosi peli di animali domestici trovati sul corpo della ragazzina: “Abbiamo sempre avuto due gatti e due cani, già da prima del 2010 mentre un terzo cane è nato lo scorso novembre”. La famiglia a quattro zampe di Bossetti si compone anche di un coniglio e di un criceto. La Comi ha poi negato di aver mai incontrato la famiglia Gambirasio.
Marita Comi ha scoperto quindi dagli invistigatori che il giorno della scoperta del corpo di Yara, il marito chiamò sua madre dalla zona. Per lei un particolare irrilevante che non fa vacillare la sua convinzione riguardo all’innocenza di Massimo Giuseppe Bossetti.
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