AG.RF 16.09.2014 (ore 23:24)
(riverflash) – La Juventus inizia con il piede giusto la sua avventura in Champions League piegando 2-0 il Malmö con una doppietta di Tevez che questa sera ha rotto un digiuno lungo 1988 giorni. Un successo che si è materializzato nel secondo tempo, dopo un avvio titubante dei bianconeri.
Il fortino del Malmö regge bene l’urto della Juventus, che nel primo tempo fatica a imporre il proprio gioco e nel finale spreca un paio di occasioni per sbloccare il risultato. Il Malmö, tuttavia, ha saputo creare una palla gol con Eriksson che impegna Buffon a una parata decisiva dopo aver raccolto sul secondo palo un traversone da destra di Rosenberg. La Juventus si fa viva al 29′ dalle parti di Olsen c on Asamoah, che triangola bene con Llorente ma non inquadra la porta. Al 41′ Tevez dribbla Konate e pennella un cross su cui Evra arriva con il braccio e non con la testa. Al 44′ palla filtrante di Pogba per Lichtsteiner che, solo davanti a Olsen, sbaglia l’assist per Asamoah, libero sul secondo palo. Nel secondo tempo la Juventus appare più determinata. Al 50′ ancora un’imbucata di Pogba per Lichtsteiner, ma il piattone dello svizzero viene spazzato via da Johansson. Al 59′ si sblocca il risultato: Tevez prende palla al limite, scambia con Asamoah che di tacco ritorna la sfera all’Apache, bravo a liberarsi di Forsberg con una finta ed poi a battere Olsen di piatto. Un minuto dopo Llorente insacca su traversone di Lichtsteiner partito in fuorigioco. Gol annullato. Al 68′ cross di Evra da sinistra per l’inzuccata di Lichtsteiner in tuffo che non trova la porta. Al 76′ un cross di Evra taglia l’area ma non ci arrivano in scivolata sia Tevez che Pogba. Al 83’ Pogba in ripartenza a campo aperto, serve Lichsteiner, palla morbida per Llorente, colpo di testa, Olsen si distende e devia, torna sul pallone Llorente e tenta il colpo di tacco, la palla va verso la linea di porta e il portiere svedese con una manata allontana prima dell’arrivo di Tevez. Al 89′ Morata, subentrato a Llorente, viene steso da Holander con un ruvido contrasto. Punizione dal limite dell’area che Tevez infila sotto l’incrocio dei pali sul lato opposto a quello dove si era piazzato Robin Olsen.
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