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LA FIORENTINA PRESENTA ALINO DIAMANTI, DI RITORNO DALLA CINA

diamanti e gueriniAG.RF 13.01.2015 (ore 10:57)

(riverflash) – Alino è tornato. Alino è il soprannome di Alessandro Diamanti, uno dei pochi rifinitori rimasti al calcio italiano. Nemmeno un anno in Cina, allo Guangzhou allenato da Marcello Lippi, Diamanti torna a giocare in Serie A con la Fiorentina. Quasi un ritorno a casa, perché è nato a Prato nel 1983 e ha vestito la maglia della Florentia Viola, società di Della Valle da cui è resuscitata la Fiorentina dopo il fallimento con Vittorio Cecchi Gori. Il 7 febbraio 2014 l’avventura cinese, che gli ha fatto perdere la maglia della Nazionale, con cui aveva vinto l’argento europeo e il bronzo alla Confederations Cup. In Cina, con il Guangzhou ha vinto la Chinese Super League 2014 mentre il Bologna, sua ex-squadra, retrocedeva in Serie B. Ieri il suo primo giorno da giocatore della Fiorentina, la presentazione nella sala stampa dello stadio Franchi con accanto Vincenzo Guerini club manager viola.

Diamanti ha risposto così alle domande.

Cosa ti ha convinto a venire a Firenze? “Quando ho saputo dell’interesse della Fiorentina non ho esitato ad accettare l’offerta. Ho molto entusiasmo, Firenze è una sfida che mi affascina”.

Gomez? “Non mi piace parlare dei singoli. Ieri ho visto una bella partita. Io dovrò semplicemente aiutare la squadra, non un singolo giocatore. Con Mario non ci saranno grossi problemi”.

È praticamente un ritorno in viola per te? “Nel 2002 arrivavo dal Settore Giovanile. Non ho praticamente mai giocato. Tornare adesso è un onore per me, significa che in questi anni sono cresciuto”.

Montella? “L’ho sentito prima di venire a Firenze. Sono a sua disposizione”.

Con quale formula arrivi in viola? “In prestito con diritto di riscatto a favore della Fiorentina”.

Perché la maglia numero 18? “Non c’era tanta scelta. Ho mischiato un po’ le carte”.

Come mai non ha mai vestito la maglia di una grande squadra? “Alla fine ci sono arrivato. Potevo andarci, ma ho preferito Bologna”.

Il tuo idolo quando eri piccolo? “Castelletti mi portò al Franchi a vedere Fiorentina-Milan e quel giorno mi innamorai di Robbiati”.

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