LA DONNA DI SPALLE di Patricia Care’ per trattare il rapporto tra Donna e Uomo

di Francesco Angellotti (AG.RF 09.03.2016) ore 22:06

(riverflash) – Effettivamente, il movimento femminista è partito da basi di rivolta, quando le donne si sono riunite per contrastare il “Potere Maschilista”, che basava la sua supremazia sulla Forza, fisica ed individuale; per quanto teorica e presupposta. Esponenti del Gentil Sesso, si sono riunite in gruppi sempre più nutriti, senza tanta Gentilezza, ma con ostentazione, per rivendicare una Posizione Sociale che, fisicamente ed intellettualmente, rivendicavano.

   Sul movimento e le sue tappe, in cui sono state guidate da importanti esponenti, ricordo che già ho fatto un articolo documentato; e posso dire che fu apprezzato. Quindi, per questo, non scenderò in valutazioni storiche e politiche; tiro subito alla conclusione che il Movimento Femminista, per la sua esattezza delle rivendicazioni e per una forma di Autocoscienza che ha investito tutte le Donne, che hanno capito che nella Civiltà portava a Supremazia, non la Forza, ma l’Intelligenza, si è imposto in tutto il Mondo come una Nuova Forma di Espressione Sociale. Però, alcune esagerazioni nella espressione verso l’affermazione di alcuni principi, come la strumentalizzazione morbosa delle più accentuate dimostrazioni femminili, hanno creato il Modo alla Società di annullare e rendere priva di significato una Forma Rivoluzionaria così dominante.

   Come sempre avviene, la Rivoluzione ha ottenuto quel che richiedeva; ovvero, le Donne hanno gli stessi diritti degli Uomini, si grida allo scandalo e si puniscono soprusi di cui si è colpevoli se eseguiti ad una donna (se la vittima è un Uomo, non fa niente), si declama  e reclama la Parità, che comporta, esempio, un presidente del Senato Donna, come la signora che sposò mio cugino, che è una dirigente della Polizia. Begli esempi, tanto per dire che Donna oramai è stata integrata con le sue Rivendicazioni, e non ha più Forza per rivoltare le Strutture Sociali che rimangono inalterate. Bene così.

   Allora, tutti gli spettacoli offerti al pubblico in occasione della Festa della Donna, sono squallidi e inutili? Sarebbe sciocco generalizzare. Per esempio l’8 marzo ho assistito a uno spettacolo che ritengo valido.

   La Compagnia Poetico Teatrale Plexiglass Vox, condotta da Patricia Care’, ha messo in scena uno spettacolo, ideato dalla stessa Patricia che è anche regista, sceneggiatrice ed interprete, in cui il Tema trattava del rapporto tra uomo e donna; per l’occasione è meglio dire: tra Donna e Uomo.

   Tante le prese in giro degli atteggiamenti maschilisti, visti sotto il profilo del paradosso; ma sono stati denunciati anche tanti scimmiottamenti tipici femminili, che si crogiolano in una situazione di presunta sudditanza, per avere strumento di far fesso chi cade nella commedia.

   Una sceneggiata… no, non devo tradire la mia estrazione meridionale, che è un pregio che meglio venga apprezzato per l’espressione e non per la sua dichiarazione. Macchiette di Cabaret divertenti e presentate con molta finezza, ma non tendenti verso un’ottica femminista, ma consequenziale di una situazione non risolta, che offre molti spunti di divertimento, quando derisa ed evidenziata del ridicolo.

   Ma, anche qui, non è da prendere lo Spettacolo così leggermente. È stato, indubbiamente, una risata senza tendenze di parte e molto spiritosa; però erano da trarre alcuni insegnamenti di fondo, suggeriti nel Paradosso; che venivano resi evidenti dalla recitazione di Poesie molto profonde, che davano il senso di tutto lo scherzo sulla scena.

   È bellissimo assistere a Rappresentazioni che fanno un sacco ridere, ma sono testimonianze importanti sullo svolgimento della Vita, che dovrebbe seguire un filo logico, mentre si adagia sul Condizionamento Sociale che smussa gli angoli ed appiattisce gli impulsi contrastanti, quando sorgono.

   Di questa espressione Artistica, Patricia Care’ e la sua compagnia, che sono quasi tutti uniti da legame familiare, è un esempio… divertentissimo.