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LA DISTANZA DEI POLITICI DAL POPOLO COME QUELLA DELL’UOMO DI CITTA’ DAGLI STIVALI INFANGATI

stivali infangatidi Francesco Angellotti (AG.RF 29.12.2014) ore 06:25

(riverflash) – I problemi che sorgono, in una situazione come quella che stiamo traversando, non son certo di facile risoluzione ed, anzi, certe incomprensioni o discrasie impediscono di poter arrivare ad una conciliazione delle situazioni. Tipo che i sindacati, per una crisi irrefrenabile per cui tanto si opera e niente viene concluso, minacciano a chi vuol levare lavoro agli occupati di non lavorare per protesta, e fare sciopero: sembra autolesionismo, ma è molto divertente. Come, al tempo stesso, il venditore di verdura con la bancarella al mercato che non riesce a vendere un pomodoro ne’ un ciuffo d’insalata, vede uscire dal supermercato acquirenti di verdura incellofanata (già lavata) che costa quasi la metà di quella che lui ha portato dalla campagna; ma la verdura del supermercato è made in China, non ti puoi sbagliare.

   Si vivono realtà diverse che non s’intersecano, ma si ignorano. Chi ha un lavoro fisso, con le sue difficoltà, non capisce e diffida chi si trova a vagare nella strada, ed a chiedere l’elemosina quando va bene; chi esce col motoscafo dal porto onde visitare la costa e trovare angolini intimi ove godere a farsi il bagno, non capisce la pipinara di bagnanti sulla spiaggia che sotto l’ombrellone mangiano la frittura comprata allo snack vicino; la quotidianità di una vita in campagna non ha attinenze con quella che si perde nei centri urbani; e se la prima deve pulire gli stivali infangati prima di entrare in casa, è in difficoltà per le distanze non raggiungibili con i mezzi, quando piove si bagna e sotto il Sole s’infoca, la seconda impostazione deve fare i conti anonimi che non lo coinvolgono, si trova nel caos ove la personalità sbandando non si trova più, si adatta all’impostazione sociale e quindi si uniforma alla massa smarrendo se stesso, non ha più modo di pensare perché la mente è inquadrata come vogliono che sia, in un senso o nell’altro, ed i confronti sono organizzati dal burattinaio…

   Così, tornando al concetto introduttivo, arrivano i Politici e si adoperano per risolvere la situazione, anche se non sanno qual’è, perché la loro vita è molto lontana da coloro che pretenderebbero di salvare. Quel che bisogna apprezzare, comunque, è che i Politici, nelle loro estroversie ed acrobazie mentali, sono molto Originali.

   Troviamo sia una spiritosaggine tentar di rassicurare il Popolo con l’affermazione che “non si seguirà alcuna ideologia né schema di corrente, ma si opererà per il bene e l’organizzazione secondo le esigenze del momento”.

   Invece, a questa affermazione detta e ripetuta da tutti, c’è proprio poco da ridere, perché rappresenta la dichiarazione che la Politica è sfasciata. Ma come, mi dicono che non seguono un ideale, un’ottica secondo la quale il Sistema dovrebbe trovare… quel che vuoi trovare (non per tutti è lo stesso); allora, cosa viene impostato? Un andazzo distorto e confusionario, che non sanno dove porta e che non ha alcuna armonia nella disposizione programmatica. Viviamo tutti a comme se pò campà, senza organizzazione e buttati là come sacchi di spazzatura, sottomessi anche da provvedimenti contrastanti.

   Si, perché non si riesce a capire che i problemi sono molto più grandi di quelli che coinvolgono l’individuo, ma ognuno tira la sua carretta verso qualsiasi direzione, basta che riesce a trovare “il pane quotidiano”: almeno per oggi, anche levandolo ad altri e contraddicendo la posizione che ieri ha dato da mangiare, domani si vedrà.

   Non viene in mente il concetto che, raggiunta l’Unione Europea secondo un concetto Umano Esaltante  che porta avanti l’aspirazione verso la Comunità, le Regole che hanno voluto imporre sono talmente sbagliate, vittime anche queste di un’economia distorta tra le tante nazioni che si esprimono in modo diverso, che ci troviamo in una situazione assurda ed avvilente, non riuscendo a trarne i benefici e dovendo riequilibrare un debito allucinante (fatto molto a fronn”e limone), che ci impedisce di trovare un euro per comprare un gelato ai nostri figli. E i politici si danno da fare, senza ideologia, cercando di ricevere ancora prestiti e a dilazionare la restituzione di quelli che stiamo già restituendo. Per risolvere la situazione oggi e trovarci in mezzo ai guai domani; anche se, scusate, nei guai già ci siamo.

   Cosa dire ai Politici, tanto belli, che ci vengono a confortare che risolveranno i problemi, anche senza dover appoggiarsi ad ideologie o correnti d’impostazione sociale? Il problema di fondo è che tutte le correnti, come tutti gli studi sull’organizzazione economica, sono andati per aria; allora, che senso avrebbe riallacciarsi ad antiche teorie ormai passate e sperimentate, che han solo aperto le situazioni al Classismo, alla Speculazione, al Totalitarismo, alla Beffa? Anche questo va calcolato, i politici che vogliono far politica, dove la trovano un’ideologia a cui aggrapparsi? Ma senza un’ottica precisa non si va da nessuna parte, si crea solo confusione, che è la piazza migliore per dar possibilità agli interessi privati, agli imbrogli, ai soprusi, agli opportunismi… così andiamo al Macello!

   Dato, però, che non è mia caratteristica vedere lo sfacelo prima del suo eventuale avvento, tipo Ibsen, consideriamo che l’Evoluzione ci ha inserito nel Mondo in un momento terribile di transizione; sbattiamo continuamente la testa e chi si presenta come nuovo coordinatore che salverà tutti dalla Miseria, è solo ignorante e imbroglione, che ritorce i problemi uno sull’altro senza arrivare al bandolo della matassa (non mi riferisco ad un solo Politico perché Uno vale l’Altro, è questione di Sistema).

   Se così è, rendiamoci conto che così è stato in ogni Epoca di Transizione; c’è quindi da sperare che, transeando nel Tempo, l’Equilibrio ritornerà.

   Ma non stiamo ad aspettare pavidi ed inespressivi (com’è bello dire così); cerchiamo di partecipare a questa (benedetta o maledetta, quel che preferite: consiglierei benedetta) Evoluzione e porgiamo finalmente all’Organizzazione Sociale una situazione in cui l’Espressione, la Partecipazione e quindi l’Impostazione siano frutto dell’attività di ognuno; non facciamo più che vince una Corrente che schiaccia le Altre, che una parte domina e sfrutta il resto dell’Umanità che si trova a Servire il Sistema.

   Cerchiamo d’impostare la Società in modo organico ed omogeneo, diverso non per Leggi ma per esigenze, produttivo non per speculare ma per scoprire, in cui l’Arte sia l’esplosione dell’Intimo in Tutti i Generi che si riescono a presentare; ma le mistificazioni siano garbatamente accantonate (non per gioco di mercato, che non dovrebbe esistere, ma per studio e mancanza di valore dell’opera composta: e non faccio esempi scandalosi che sarebbero soggettivi, quindi da verificare).

   Come si fa? Certo diversamente da come stiamo facendo, vili e servi del momento e dell’apparenza come ci stiamo comportando. Anch’io, si, anch’io che scrivo queste parole vivo in Società e quindi devo adeguarmi, anche obtorto collo, alla situazione che ci troviamo a dover affrontare.

   Ma se tutti ragioniamo, ci uniamo e decidiamo, le Strutture necessariamente cambieranno per dar vita ad una Nuova Forma d’Umanità. Senza tante Rivoluzioni o Sommosse, che solo per la loro violenza contraddicono lo spirito di Altruismo e Libertà. Uniamoci, non Contrastiamoci; non si verifichi la lotta dell’Uno contro l’Altro, perché continueremmo ad andare verso l’autodistruzione che stiamo accelerando moltissimo, nel corso delle storia astrale. Dobbiamo capire che è assurdo e fallito il discorso dell’Imposizione del Bene che condanna e schiaccia il Male: è solo questione di realizzare l’Alternativa all’ Organizzazione ove possa svilupparsi il Male, creando una Società organica in cui “il Bello ed il Nuovo” siano naturali e spontanei.

   Se c’è qualcuno che sta sorridendo perché certe cose sono impossibili, dato che è sicuro che l’Uomo non uscirà mai dall’Inferno in cui sta pascendo, e  quindi certe teorie sono da raccontare solo nelle fiabe, allora noi preghiamo queste persone di scansarsi dalla via del Progresso e dello Sviluppo e si rincantuccino per conto loro quando la Storia, per Evoluzione Naturale, darà alla Luce una nuova Era.

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