30 Apr 2013
LA DENUNCIA DELL’USB: DAL I MAGGIO LICENZIATI CIRCA 230 LAVORATORI DEGLI APPALTI DELLA CAMERA DEI DEPUTATI
“riverflash” – Sta terminando in queste ore la cassa integrazione di circa 230 lavoratori degli appalti
della Camera dei Deputati che saranno quindi licenziati dal 1° maggio. E l’Usb, (Unione Sindacale dei Lavoratori, si domanda: i risparmi della “casta” si riducono ai licenziamenti dei lavoratori
che hanno meno di 1000 euro di reddito al mese? Dal 1 gennaio 2012 circa 250 lavoratori dipendenti della Milano 90 srl che lavoravano in un appalto della Camera dei Deputati sono stati posti in cassa integrazione in deroga. Tutto ciò è stato il frutto avvelenato di una campagna nazionale contro la così detta ‘CASTA’, la quale ha pensato bene di non ridurre i propri costi ma di scaricare qualche risparmio sui lavoratori degli appalti. Va precisato che a fronte delle migliaia di euro di reddito che i membri della casta percepiscono ogni mese, i lavoratori in questione ne percepiscono meno di 1000 assicurando importanti servizi agli onorevoli Deputati. L’unione Sindacale di Base è contro questa logica dei ‘tagli lineari’ che dovrebbero assicurare risparmi alle casse pubbliche poiché produce licenziamenti quindi costi umani e sociali insopportabili.
Oggi ci accorgiamo e se ne accorgono anche nella ‘casta’ che questi tagli oltre ad essere irrisori sono odiosi e controproducenti per i costi sociali che producono, c’è ben altro e più consistente da tagliare, siamo disponibili ad opportuni suggerimenti. L’Unione Sindacale di Base e i lavoratori pretendono dalla Camera dei Deputati risposte che possano invertire la prospettiva dei licenziamenti dando certezza a 250 famiglie ricordando, ai nuovi e vecchi eletti,che la Repubblica risulta ancora essere ‘fondata sul LAVORO’”.
AG.RF. (MP) 30.04.2013