(JM) – AG.RF 07.06.2015 (ore 11:52)
(riverflash) – Rachel, la moglie di Vincent Lambert, in accordo con il medico curante, aveva chiesto l’eutanasia per il marito tetraplegico e con danni irreversibili al cervello. Venerdì 5 giugno la Corte europea dei diritti umani ha autorizzato l’eutanasia di Vincent Lambert, respingendo il ricorso della madre che aveva presentato ricorso per sospendere la decisione del Consiglio di Stato di Parigi.
Vincent Lambert ha 39 anni, è francese e nel 2008 a causa di un incidente d’auto ha subìto danni irreversibili al cervello. Lambert è tetraplegico e si trova in quello che viene definito “stato di coscienza minima”, cioè muove gli occhi e sente dolore se viene punto con un ago, ma è completamente afasico, impossibile stabilire un tipo di comunicazione con lui. L’uomo non deglutisce, per cui viene nutrito con fleboclisi, una terapia endovenosa, attraverso la quale assimila i liquidi e le sostanze di cui ha bisogno. Lambert non ha il controllo della vescica e orina grazie al catetere e non ha il controllo dello sfintere anale, per cui deve essere svuotato con lavoro infermieristico. Sospendendo il trattamento medico che lo tiene in vita,Vincent Lambert sicuramente non sopravviverebbe. Venerdì 5 giugno la Corte europea dei diritti dell’uomo si è pronunciata a favore dell’eutanasia e questa sentenza non è appellabile. Il pronunciamento del 5 giugno è importante anche perché è il primo in cui il più alto organo di Giustizia UE, la Grande camera della Corte europea, decide in merito al fine vita, scegliendo una dolce morte per mettere fine alle sofferenze di una persona. Una sentenza cui potranno appellarsi i familiari di malati europei in situazioni simili. In Francia dal 2005 esiste la possibilità di attuare quella che viene definita un’eutanasia passiva, in cui i medici possono scegliere di interrompere le cure a un paziente.
Subito dopo il pronunciamento europeo la madre di Lambert ha dichiarato: “Sono triste, ma ci batteremo ancora”. I genitori di Vincent si sono sempre opposti all’interruzione dei trattamenti, contrariamente alla moglie Rachel che invece si batte per lasciarlo morire dopo 7 anni di coma senza il minimo progresso.
L’ultima carta che si giocano i genitori di Vincent Lambert è la richiesta di una nuova valutazione della situazione medica del figlio, in virtù del fatto che negli ultimi anni l’equipe medica che lo ha in cura è cambiata. In caso venisse accettata i tempi per l’eutanasia si allungherebbero, ma la sorte non cambierà dopo le sentenze del Consiglio di Stato di Parigi e della Grande camera della Corte europea di sospendere il trattamento medico che tiene ancora in vita l’uomo.
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