AG.RF 21.11.2014 (ore 17:36)
(riverflash) – Chiudono gli uffici della Camera dei Deputati ai Palazzi Marini e Sergio Scarpellini, titolare di Milano 90 la società proprietaria dello stabile nel centro di Roma, ha licenziato i circa 400 dipendenti. Licenziati in tronco e rabbia per non sapere come fare a portare a casa uno stipendio. La Camera ha deciso lo sgombero dei palazzi situati fra piazza San Silvestro, via del Pozzetto e via del Tritone entro il 22 gennaio 2015. La presidente della Camera, Laura Boldrini, si è impegnata, però, a trovare possibili soluzioni per i 400 lavoratori che hanno ricevuto la lettera di licenziamento. La decisione dello sgombro è stata presa lo scorso 17 novembre a seguito della Legge di Stabilità per abbassare la spesa pubblica e chiudere i Palazzi dopo 15 anni di contratti d’affitto milionari versati a Scarpellini, imprenditore che ha dichiarato di avere sostenuto le varie forze politiche in campagna elettorale, escludendo M5S e Lega Nord.
Un risparmio di 32,5 milioni l’anno sarebbe prezioso per le Casse dello Stato, che non può farsi carico di circa 400 privilegiati quando finiscono per strada altri lavoratori, come quelli dei piccoli esercizi commerciali che chiudono, le tipografie che falliscono e altre molteplici cause di disoccupazione. Li abbiamo definiti privilegiati i dipendenti di Palazzo Marini perché finora hanno sempre preso lo stipendio e non hanno dovuto accettare emolumenti rateizzati come succede ormai a tanti lavoratori dipendenti. Usare lo stesso metro per tutti, ma Laura Boldrini vuole tutelare i posti di lavoro. I questori della Camera sono stati incaricati all’unanimità dall’Ufficio di presidenza di Montecitorio a riprendere i contatti con la società Milano 90 dell’immobiliarista Sergio Scarpellini per un approfondimento sulla possibilità di riprendere in affitto una parte dei palazzi Marini, che ospitano gli uffici di centinaia di deputati e una mensa per il personale di Montecitorio. Le informazioni riguarderanno solo uno dei due Palazzi Marini (il «3», che ricomprende anche la mensa) e non vincolano la Camera. Del resto tenere sfitti i palazzi non piace a Scarpellini, disposto a rinegoziare il canone abbassando sensibilmente l’affitto. L’uomo con cui Laura Boldrini vuole aprire una trattativa, cioè Sergio Scapellini, agli inizi di novembre è stato colpito da un sequestro di beni per evasione di imposte. Lo Stato tratta con un evasore fiscale, forse per non interrompere il flusso del denaro con il pretesto di salvare posti di lavoro.
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