di Francesco Angellotti (AG.RF 16.07.2014) ore 21:13
(riverflash) – E’ un fatto normale parlare dell’ “attuale situazione critica”, dei problemi che attanagliano la vita, delle difficoltà di realizzare un’esistenza tranquilla… pochi sono stati i momenti ricchi e floridi, non si elencano molti periodi storici di benessere; addirittura, ai tempi di Pericle: si studia che il “dittatore democratico” ha innalzato l’egemonia e la cultura di Atene in una situazione felice e costruttiva; però se non scappava via dopo decenni del suo coordinamento politico, se lo facevano “nuovo-nuovo”. E statisti della sua lungimiranza se ne sono visti pochi, molto pochi.
Diciamo che è normale attraversare un grave momento di crisi, ma questo non vuol dire che non dobbiamo porci alla risoluzione dei problemi che, effettivamente, sono schiaccianti e tagliano le gambe alla moltitudine, pur ampliando l’agiatezza di una sempre più ristretta élite, leccata da viscidi vermi che non hanno la dignità di riconoscere il loro retroterra e si innalzano gonfiandosi con pompe accessorie che comportano il servilismo viscido e privo di valori.
E’ naturale che gli sforzi siano indirizzati verso il superamento di tale momento d’apprensione; il problema, però, è quello che l’impresa economica ci ha inabissato in una situazione fallimentare, dopo una produzione sconnessa di un (cosiddetto) boom che, naturalmente per cause e impostazione, ha finito di sfasciare le economie dei paesi che si credevano investiti da grazia divina. Quindi, per uscirne fuori, c’è chi afferma che bisognerebbe tornare indietro: come ai vecchi tempi!
Noi crediamo, invece, che “tornare indietro” sia solo un’ involuzione storica che non può essere auspicata, perchè il Tempo passa e bisogna andare avanti, bisogna cercare il Nuovo se si vuole sperare di poter realizzare una situazione adatta ai Tempi, ai Costumi, all’Esistenza, all’Etica.
Finchè si sparano concetti assoluti, va tutto bene; ma quando si entra nello specifico, allora non ci si raccapezza più. Perchè i cambiamenti ed i presunti rimedi vengono svolti con ignoranza e addirittura (nascostamente, ma chi lo viene a sapere?) per il proprio interesse, mentre invece bisognerebbe Conoscere e cercare di sapere, buttando alle spalle i fini e gli interessi personali,che non contano niente; invece l’ottica che bisognerebbe assumere dovrebbe cercare un’armonia ed un progresso del Sistema.
Allora, cerchiamo di parlare di qualcosa di concreto e tangibile, scendiamo dalla teoria alla pratica; anche se sappiamo che questo comporterà una limitatezza nell’impresa, ma quando l’andamento generale potrà prendere esempio dalle operazioni svolte con un fine culturale progressista, allora si potrà sperare di instradarsi verso l’ indirizzo che porta verso l’aspirazione umana..
Dunque, ci sembra emblematico un Centro veramente importante, inespresso secondo la sua potenzialità, ma all’altezza di sviluppare un’organizzazione ad altissimo livello.
Ci riferiamo all’Ippodromo Mediterraneo di Siracusa, al centro di un alveolo di bellezze storiche, espressioni culturali, paesaggi tra lo splendido e lo stupendo. Tutti sanno che la Sicilia è una regione unica nella sua espressione, sotto tutti i punti di vista; la storia è molto ricca di momenti accesi e contrastanti fin dai tempi dei romani ed ancor prima; la cultura affonda le tradizioni nei continui contatti avuti via mare con le popolazioni che si affrontavano per scambievoli manie di conquista, oppure erano fonti d’esperienze; le espressioni dei natii sono frutto del bagaglio dell’incontro di culture e di scambi e si distinguono nell’inventiva e nell’esuberanza. Facciamo che, finalmente, possano essere superate tutte le drammatiche storie di Mafia, che sono giudicate dagli “altri” con ignoranza e preconcetto; la Mafia è un aspetto tremendo che assume altre vesti di quelle raccontare dai telegiornali e nelle chiacchiere nei bar; perchè diverse sono le ragioni e le matrici storiche, scaturite da una situazione ignominiosa che si vuole nascondere e che ha trovato sfogo in un’ organizzazione contro-stato. Ma non è con le forze armate e con la repressione che si supera una situazione così drammatica e radicata, che ha profonde matrici che si sono divulgate. Il sistema, unico e solo, è quello di superare ed annullare l’efficienza della delinquenza, rendendo vacui ed inutili tutte i crimini svolti per egemonia e per potere.
Arrivo io, e creo l’alternativa in un Ippodromo?
Sarebbe bello, ma io sono tenuto fuori da tutti quelli che possono essere le manovre ed i giri imprenditoriali, sarebbe troppo pericoloso l’inserimento di una persona che bada così sfacciatamente all’evoluzione strutturale, non dando valore ed importanza alla propria speculazione.
Però i presupposti ci sono, ed allora il centro Ippodromo Mediterraneo potrebbe iniziare ad essere una nuova fonte per il Risorgimento di una nazione che, quando ha svolto quel che ricordiamo come Risorgimento, la Sicilia l’ha saputa null’altro che conquistare: con la forza delle armi e con la menzogna.
Conoscendo l’Ippodromo, possiamo dire di un ampio spazio ove sono eretti i boxes, le piste potrebbero essere migliori, di più e più complete, ma paragonate a quelle degli altri Ippodromi sono grandi e sufficienti; la pista da corsa è la 4° in Italia come grandezza ed è indubbiamente comoda per le competizioni; il tondino d’insellaggio… niente di speciale, ma organizzato a sufficienza; le tribune erette in modo grandioso, ospitano tutto un complesso che, se sviluppato, potrà costituire un ritrovo importantissimo. Ottima la visibilità sulla pista, sufficienti i locali di ristoro, ampio e di ottima qualità il ristorante… poi un bellissimo albergo (5 stelle) con la visuale sulla pista ed un’ottimo servizio che si adegua alla comodità ed al lusso della struttura, sala cerimonie e convegni, centro sauna e massaggi, sala conferenze in cui sono intervenuti molti esponenti di Centri ed Associazioni importanti: l’ultima conferenza alla quale ho partecipato riguardava la riabilitazione e il reinserimento dei disabili, materia della quale ho competenza per aver lavorato lunghi anni in una Associazione di riabilitazione equestre (ove ho incontrato la donna che ha fatto esplodere il mio Amore) e posso dire che l’assemblea è stata condotta benissimo, su principi propri e, speriamo, umanamente degni d’essere sviluppati.
Manca, però, qualcosa e questo non lo sa nessuno. Si continua a fare corsette, con cavalli rimediati, in strutture trascurate, organizzati da persone che non sanno cosa hanno in mano. Questo è il nocciolo della questione. Sono capaci di svolgere interventi per allargare l’interesse sulle corse, ma non sanno quel che fanno e non sanno come si fa.; così succedono disguidi per cui si perde “‘o ciuccio e ‘o panaro”. Chi è pratico dell’Ippodromo sa le circostanze alle quali mi riferisco. Se andiamo avanti così, il Mediterraneo sarà sempre Ippodromo con corse da 1.700 Euro al primo, e tutti felici e contenti, foto ricordo per tale evento.
Bisognerebbe che una struttura del genere fosse condotta con un impostazione lungimirante, dedita allo sviluppo di un impianto così completo e fatto con tutti i crismi, ma tenuto come appendice accessoria perchè se si esprimesse secondo la sua potenzialità ed il suo valore, potrebbe rappresentare un pericoloso punto fermo che scoordina i giri meschini d’interesse di chi sta speculando, mutando valori etici e morali..
Sarebbe il caso che gli stessi siciliani, invece di accettare la mortificazione delle persone che vogliono far credere che “se non giochi non vinci”, risolvessero la situazione rendendo l’impianto di prima serie e contro-corrente all’abbrutimento che sta cancellando lo splendido bagaglio ippico in Italia. Ciò porterebbe, conseguenzialmente, ad un impianto attrezzato e curato (come non ora), quindi ad un livello qualitativo maggiore dei cavalli che verrebbero allenati più dettagliatamente da chi studierebbe di più e, quindi, i premi sarebbero molto maggiori, anche perchè salita la qualità salirebbe la passione e la folla di appassionati che andrebbero all’Ippodromo frequentemente e porterebbero, così, tanti più soldi nel giro delle corse dei cavalli. Com’è ovvio, tutto è legato ai soldi, ma adesso si sta facendo di tutto per cercare di allontanare le entrate, che invece dovrebbero essere attratte.
Tu vedi come fanno all’estero: la crisi c’è dovunque e dappertutto; ma non è avvilendosi e subendo i problemi che si risolve la situazione; anzi, ci si riduce sempre di più, fino a che non torniamo ai Vassalli, Vassallini e Vassalletti e tutti gli altri a portare i capponi cercando Lucia in quel ramo del lago di Como. Invece tante nazioni, anche non proprio aperte all’ottica come io l’ho proposta, con un po’ più di ravveduteza e preparazione delle persone che il Italia dicono di preoccuparsi di salvare il salvabile, incentivano e sviluppano quel che sono le sfere culturali, ed il cavallo da corsa aumenta costantemente il suo valore, non solo per far guadagnare tanti soldi ai proprietari ed ai professionisti che lavorano intorno ad una scuderia, ma perchè è enorme l’indotto che gira attorno al sistema, e se si blocca un settore, tutto quel che da esso dipende va giù di sfascio. Quindi, non è avvilendosi che si deve reagire, pur eliminando le spese inutili ed accessorie: ma questo sempre ed in qualsiasi forma d’organizzazione sociale. Bisogna reagire, certo non pensando a far giocare i poveri disgraziati, che oramai non hanno più i soldi per le puntate e preferiscono fantastiche su impossibili vincite miliardarie, piuttosto che una quota del totalizzatore (che poi hanno quasi annullato pure i bookmaker, così più è giocato un cavallo e meno paga, senza andare a cercare la quota d’occasione presso l’amico al picchetto). Sono i valori che bisogna riscoprire, ed una corsa è bella, non perchè ha vinto il cavallo ad una quota alta (il che vuol dire che la maggior parte dei giocatori hanno perso), ma perchè ha un valore lo sport, l’occhio tecnico, saper valutare le linee e saper individuare le forme, saper essere abili e non fortunati.
E tutto il contorno riprende vita, perchè è tutto frutto di studio, ricerca, scelte e lavoro incessante. Si scoprirà, così, che le cose necessitano di tante particolarità, che sempre si specializzano; e meglio vengono eseguite, migliore sarà il risultato: perchè renderà meglio un cavallo trattato con tutte le attenzioni, piuttosto che un’altro buttato nel letame, con fieno sporco e scarsa alimentazione. Così tutto il corollario attorno al cavallo da corsa, quindi solo così riparte il settore, migliora la qualità, si studia e si acquista abilità nelle mansioni sempre più specializzate, assumendo come abitudine la crescita professionale e personale, che sono due voci legate.
La Sicilia, Siracusa, l’Ippodromo Mediterraneo e le sue strutture, tutto è adatto per questa Rivoluzione; che non è quella che già è stata tante volte fatta con le armi, e non ha mai avuto successo. Quella che dobbiamo cercare, e può riuscire risolutrice della situazione, vuole che noi ci rimbocchiamo le maniche e, con tutta la nostra forza e il nostro spirito, ci impegniamo nella crescita e nello sviluppo, non cercando di reprimere ed opprimere le opposte tendenze, consci del fatto che, data una tesi, è solo l’antitesi a far sfociare nella sintesi. Crediamo, inoltre, che uno spirito così (come detto prima?) rivoluzionario sia insito nel bagaglio e nell’intimo delle persone del sud, che sanno ragionare col cuore anche mettendo da parte la macchina calcolatrice.
Speriamo che se ne faccia artefice il dott. Mazzarella, che è sempre una persona che sa muoversi nelle alte sfere.
Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..