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KURDISTAN, UN PAESE SENZA NAZIONE

di Francesco Angellotti (AG.RF 13.03.2015) ore 11:14

(riverflash) – Non è facile per noi occidentali immedesimarci in realtà così vicine nella distanza geografica, così lontane nella Storia, Cultura, Formazione, Interessi, Quotidianità. Abbiamo cercato di entrare maggiormente nella grave problematica che sconvolge attualmente l’Asia ocidentale. Quindi ci siamo recati presso la biblioteca di Terni, ove la rappresentante regionale del Kurdistan Iracheno Rezan Kader RezanKader120213ENha tenuto una conferenza in materia. Presenti rappresentanti del Governo Regionale del Kurdistan che hanno organizzato ed assistito l’importante testimone di una situazione sconvolta, ma non sono intervenuti, lasciando la parola all’ ambasciatrice Kader, che esponeva documentata i contenuti di una situazione che sente col cuore.

   La partecipazione è stata calorosa, ma sempre di persone che entrano nella situazione osservandola da fuori, con le conoscenze da Telegiornale veduto dalla poltrona di casa, a parte forse l’intervento conclusivo un po’ più partecipe delle influenze, che sono la vera ragione di un dramma d’intere popolazioni.

   Il problema non è, o meglio, non sarebbe religioso, etnico, sociale, storico o la retorica ma grave divisione tra uomini e donne. In Kurdistan, intorno al quale sono state elencate sommariamente 7 Religioni professate nella zona, non sussiste-rebbe problema per divergenze di  cultura, spirito interiore e manifestazioni sociali.

   Ma allora, quel’è il Problema? Tutti uniti nella vita Comune alla ricerca dell’Armonia, aspirando verso il Progresso.

   Invece intervengono le Forze dell’Isis che, nel modo più violento, travolgente ed insensato, sconvolgono una terra che comprende 7 Nazioni direttamente, e tante altre che sono chiamate in causa, tra cui l’Italia che ha un ruolo importante. I Fedeli appartenenti all’Isis arrivano addirittura ad immolarsi per essere sicuri di raggiungere il Regno dei Cieli: commettendo atrocità che vanno oltre lo spirito di conquista, ma vengono effettuate con Pura Crudeltà: come non potremmo mai capire!

   Kurdistan in ItaliaEppure, come credevo ed è stato relazionato dalla ambasciatrice Kader, la religione Islamica tende ad unire le anime, non subendo divisioni fideistiche, e aspirando ad una Unione Anima – Corpo quasi ascetica. Eppure, per via di frasi estrapolate interpretate scorrettamente, è stata istigata una forma di Religione Aberrante e Distruttiva, deviata dalla Purezza che vorrebbe seguire l’Islamismo. Questo è molto pericoloso, perché gli istigatori dell’Isis hanno saputo giocare sulle frustrazioni di popoli che si trovavano oppressi e repressi, sull’invadenza di Nazioni dominanti ed irrispettose dell’Educazione e della Cultura, sul complesso d’inferiorità che ha sconvolto la mente di tanti occidentali che, da bravi ragazzi, si sono fatti fotografare mentre scaricano tutta l’oppressa violenza psichica sulle teste mozzate, di chi non hanno mai visto e conosciuto. Tutto questo perché Dio è contento, come quando si immolano in azioni distruttive per stravolgere vite e situazioni legate ai “Pagani”; così saranno accolti tra feste e giubili nell’ Aére celeste. La psicanalisi non riuscirebbe a ricondurre alla Realtà menti così alterate; che tanto hanno represso la loro frustrazione, che una volta esplosa si è scaraventata in un boato, che ha sventrato i confini dell’intelligenza e del pensiero. Queste menti, non sono chiuse e circoscritte  in un contesto specifico, come i Talebani esaltati da Bin Laden; la tragedia si espande dappertutto, perché malattie del genere possono essere generate in qualsiasi contesto; ed infatti si sono individuati carnefici che seguono l’Isis d’origine inglese, francese, italiana, americana… poi chissà. Ed è quindi una manifestazione che si spiega solo con un’ allucinante deviazione psicologica, sorta da un grave stato di psicosi immerso nei complessi di dipendenza e insoddisfazione.

   Tutto questo apparato macroscopico e distruttivo, istigato… da chi? Non può essere una persona, un’ideologia, una fede, una posizione politica; non ha dimensioni umane, ma è una forza sovrastrutturale. E’ il Potere, l’Economia, la Supremazia, l’Egemonia che fa girare il Sistema attuale. Primo tra tutti, il commercio delle Armi, che vendono a chi vuole distruggere, ma deve correre a salvare i poverini che sono attaccati. Poi c’è alle spalle il Petrolio, che più si fa raro, più diventa importante. Avere dominio di Nazioni, casomai senza autorità interna (cosa che potrebbe salvarli) è più facile per muoversi come coordinatori; ed allora fanno il patatrack! Creano il conflitto per doverlo reprimere; sembra quasi un gioco da tavolo per bambini. Così in Kurdistan, animati da spirito pacifico ed umanitario, si trovano costretti ad andare alle armi ed a chiedere interventi da parte dei Potenti, che arriveranno a metter pace, casomai pure con magnanimità servizievole, portando via il Petrolio, tanto saranno le loro Raffinerie a smaltirlo, non abbiate a preoccuparvene.

   Anche se, in effetti, i Problemi ci saranno fino a che rimarrà fondato questo Sistema di Potere e si potrà scendere in contrasti, giocando con la miseria e la psicologia di chi è solo una povera pedina.

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