di Francesco Angellotti (AG.RF 11.12.2015) ore 12:28
(riverflash) – E’ stupendo scoprire come le iniziative per risolvere la Situazione Sociale, così deprimente, siano prese presso l’Ambiente Culturale; in particolare, nel settore musicale vengono espresse esplicitamente le Proposte per rendere Armonia in una struttura equilibrata. Sono, quindi, stralciati quelli che appaiono fini d’Interesse Commerciale, e l’Ambiente viene reso accogliente da un preambolo che ospita in modo comunitario lo spettatore, che trova piacevole accomodarsi a casa sua per sentire qualcosa di molto bello. Perché, anche questo è importante, quando fanno un concerto, non arrivano tre locandieri a suonare tammorra, triiccabballache e putipù; i musicisti sono bravissimi e preparati, d’alto titolo, che portano un contenuto musicale interessantissimo nell’interpretazione, che coinvolge fin’ all’Anima.
Ci riferiamo, in particolare, come recente esempio, al concerto per pianoforte svoltosi mercoledì 9 dicembre, a sera, presso l’Auditorium Palazzo Gazzoli.
L’ evento è stato la premiazione del Concorso Casagrande, che è un’Associazione Musicale che da 40 anni studia, propone e sviluppa quelli che sono gli interpreti che vale la pena far crescere e seguire; in modo sempre diverso, perché non si sono fermati all’impostazione di 40 anni fa, ma indirizzano il discorso dello stile con animo d’apprendimento, riproponendo nuove impostazioni.
Alla serata di mercoledì erano presenti tutti i più importanti imprenditori del ternano, che si presentano in ambiente culturale. Dal sindaco Di Girolamo, all’ assessore Armillei, ad un’infinità di sponsor, in cui non manca mai la Fondazione Carit. E l’impegno dell’ Associazione Casagrande è stato premiato da un folto pubblico, che ha partecipato in modo caldo e coinvolgente ad un concerto bellissimo, suonato in maniera personale, con arte stupenda.
La particolarità è tutta nel pianista vincitore, che è un assieme di caratteristiche apparentemente contrastanti, ma che formano un sentimento poliedrico.
Julian Jia Zhichao è nato in Cina, da padre cinese, e si nota nel nome. Ma la madre tedesca si è imposta come caratteristica della sua estrazione, ed ha portato il bambino in Germania, che già a 5 anni cominciava a suonare il pianoforte. Ha fatto una brillante e velocissima escalation, inserendosi nelle più importanti accademie tedesche, lasciando di stucco i professori, ammirati da come riusciva ad interpretare passi difficilissimi; tant’è vero che ha vinto tanti ambiti premi.
Non mi sintonizzo su “RadioServa”, di cui non conosco le frequenze, ma credo sia importante conoscere, della personalità del pianista, la sua smaccata tendenza omosessuale; effettivamente sembra una donna, non solo nell’aspetto, ma nella delicatezza, sensibilità, dolcezza, raffinatezza, consimili. Però, correttamente, Julian Jia, sentendo il suo animo, non vuole mistificare e falsificare quel che deve accettare come dato di fatto, e vuole operarsi per cambiare sesso. Saputo questo da indiscrezioni, da un certo punto di vista l’abbiamo molto apprezzato, perché intende presentarsi sincero nella sua Essenza di fronte al Mondo, e non c’è cosa più giusta; però, scusate, non mi riesco a far capace di come può essere asportato un organo, introducendone un’altro; per di più, a sostituzione avvenuta, potranno esserci sensazioni proprie dell’organo nei momenti che viene chiamato alla sua funzione? Ma il discorso non è quello, siamo ammirati che una figura femminile aspiri effettivamente ad essere donna; quel che troviamo essenziale, è che, oltre a trasmettere nel suono caratteristiche (bellissime) femminili, soprattutto nell’interpretazione di Julian Jia c’è un’alternanza di momenti di studio della composizione, che porta ad una delicata riflessione, intervenendo improvvisamente attimi si struggimento e di rincorsa verso… qualcosa; in tempi velocissimi, che subito maturano il bagaglio che torna a pensarci su, in lenti ed adagi ricchi di contenuto. Una soluzione che potrebbe portare ad una musica discontinua, con alternanze violente nel ritmo. Mai avvenuto ciò. L’articolazione ritmica non ha mai avuto un momento stridente, ma s’ammorbidiva dolcissima e lineare, suonata con una partecipazione che scorre nelle variazioni fluida ed armonica.
I pezzi suonati sono stati senza discussione:Preludio di Bach, 2 sonate di Scarlatti, una di Haydn, tre pezzi di Schubert, 1 sonata di Ravel, altre 3 composizioni di Chopin. Il bis, acclamato dal pubblico finché non concesso, non so dir l’ autore; ma conosco i tempi eseguiti e, anche se con un’Arte tutta personale, sono stati modulati con una fermezza ed un languore eccezionale.
Ci sembra importante raccogliere il messaggio lanciato su note musicali così ben tasteggiate, perché veramente la Musica è un Valore essenziale, perché Assoluto e sempre al di Sopra d’ogni fazione; ma senz’altro trasmette il Contenuto che noi Uomini dovremmo capire, per continuare la nostra Evoluzione, che stiamo sfasciando perché ci siamo legati a concetti materiali ed utilitaristi, personali e divisori: devastanti.
Con tanti auguri a Julian Jia di diventare presto, a tutti gli effetti, Donna; acquistando una dimensione concreta e reale del suo Essere, che se saputo sviluppare, è in una posizione di Vantaggio rispetto agli Uomini, meschini e strumentalizzati. E possiamo ben dire che Julian Jia è veramente grande nell’espressione e nel saper proporsi Grande.
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