AG.RF.(redazione).11.06.2021
“riverflash” – Con truffe, frodi e delitti informatici cresciuti del 47,4% è allarme cybersicurezza anche in Italia mentre la filiale americana del colosso brasiliano Jbs, il maggior fornitore di carne al mondo, ha pagato 11 milioni di dollari di riscatto ad una gang di hacker russi. E’ quanto emerge dall’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Istat in relazione al decreto legge sulla cybersecurity atteso in Cdm per la nascita dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn).
Con i reati legati all’on line balzati da 154.867 a 228.254 emerge sempre di più la necessità di rafforzare le misure di contrasto alla criminalità informatica spiega Uecoop secondo gli ultimi dati Istat disponibili relativi al quinquennio fra il 2015 e il 2019. Anche perché con 98milioni di carte di credito, bancomat, postepay che circolano in Italia per pagamenti on line via computer o smartphone – continua l’Unione europea delle cooperative – aumentano le occasioni per gli hacker e i rischi di truffa per famiglie e imprese.
Gli strumenti a disposizione del crimine sul web – evidenzia Uecoop – vanno dall’ormai classico phishing con mail trappola che usano falsi loghi dell’Agenzia delle Entrate, di banche o Poste, per tentare di ottenere informazioni riservate, password e codici di conti correnti bancari o postali alle mail che contengono virus in grado di bloccare l’intero sistema informatico di un’azienda per liberare il quale viene richiesto un riscatto, come è avvenuto per la Jbs negli Stati Uniti. Per sfuggire ai truffatori della rete bisogna verificare sempre i mittenti sconosciuti, senza aprire allegati e senza seguire i link presenti nelle mail cestinando e cancellando tutto in caso di dubbi o di messaggi poco chiari evidenzia Uecoop che ha lanciato un alert alle cooperative perché alzino il livello di allerta.
Per ridurre il rischio occorre seguire – spiega Uecoop – alcune semplici regole: utilizzare software e browser completi ed aggiornati, avere un buon sistema antivirus, dare la preferenza siti ufficiali, non fornire i propri dati a richieste che arrivano da indirizzi sconosciuti o sospetti, studiare il contenuto delle mail e diffidare di quelle che sfoggiano un italiano stentato che potrebbe far pensare messaggi inviati da serve situati all’estero, non cliccare mai su qualsiasi tipo di link se non si è assolutamente certi e sicuri della provenienza della mail, non fornire mai i propri dati a siti sconosciuti e bisogna assolutamente evitare – conclude Uecoop – di comunicare codici o password di banche, Poste o carte di credito o bancomat.
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