AG.RF.(MP).22.04.2015
“riverflash” – Continuano le polemiche sulla legge elettorale anche dopo la decisione di sostituire i dissidenti Pd nella commissione Affari costituzionali e la minoranza dem minaccia: “Se verrà posta la fiducia, la legislatura è a rischio”. Forza Italia e Sel e Movimento 5Stelle, hanno abbandonato l’aula, ma nonostante i malumori, il Matteo Renzi annuncia: “Andiamo avanti perché da anni stiamo dicendo che la priorità è cambiare la legge elettorale: fermarsi oggi vorrebbe dire fermarsi in una palude e non vogliamo fare come quelli che ci hanno preceduto, che si sono fermati ad un passo dal traguardo”. Ora però, la tensione è altissima, dopo il rifiuto del premier di apportare le modifiche al testo, richieste dalla minoranza. “Non siamo abituati alle farse – hanno dichiarato i dem – e questo è un atteggiamento antidemocratico”, lasciando chiaramente intendere che la responsabilità di questo “strappo” è tutta nelle mani del presidente del Consiglio. E nella polemica sono finiti anche i rappresentanti della Lega Nord che hanno dichiarato: “Non abbiamo alcuna intenzione di mischiarci ai burattini di Renzi e di fare il loro gioco”, mentre Scelta Civica, rimarrà in commissione a difendere gli emendamenti. Ma la situazione si presenta piuttosto complicata, perché un’eventuale “forzatura” sul voto di fiducia, sulla riforma elettorale alla Camera, potrebbe seriamente mettere a rischio la legislatura. Ora dunque si tratterà di vedere cosa succederà e se si creeranno nuovi equilibri, dopo la sostituzione dei dieci componenti della minoranza, ai quali sono subentrati: Paola Bragantini; Stefania Covello, della segreteria Pd; Edo Patriarca; Stella Bianchi; Maria Chiara Gadda; Giampaolo Galli, ex Confindustria; David Ermini, responsabile giustizia del Pd; Alessia Morani, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera; Alfredo Bazoli; Ileana Piazzoni, ex Sel passata nel Pd. Anche il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, è venuta in “aiuto” di Renzi e durante una pausa della commissione Affari Costituzionali della Camera, ha commentato affermando che “le opposizioni, hanno poca dimestichezza con le regole della democrazia. In realtà il confronto in commissione c’è stato per 13 mesi tra i due rami del Parlamento e c’è stato anche in questa fase con le audizioni, la discussione generale e proseguirà con chi resterà in Commissione; d’altronde, il governo ha dimostrato in questi 13 mesi sulla legge elettorale, di accogliere molte proposte di modifica che sono arrivate dal parlamento e dai gruppi parlamentari per lo più su un testo di legge che non è del governo ma che è parlamentare”. Immediata la risposta del capogruppo di Forza Italia a Montecitorio: “Prima rottamano poi deportano” e riguardo al rifiuto della Boschi sul voto segreto: “Cara Boschi tu non vuoi il voto segreto perchè temi di andare a casa. I tempi degli imbrogli sono finiti”.
Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..