1 Lug 2014
IN ITALIA L’ACQUA SI SPRECA E SALE IL COSTO DELLA BOLLETTA
AG.RF 01.07.2014 (ore 07:55)
(riverflash) – Sale il costo della bolletta dell’acqua e la rete idrica italiana è sempre più un colabrodo, con perdite sempre più consistenti. Del resto, se non si corre ai ripari, la situazione può solo peggiorare, non certo aggiustarsi per magia.
L’Istat ha diffuso i propri dati (2012) sull’uso dell’acqua nel nostro Paese, e sono statistiche drammatica: “Nel complesso, le dispersioni delle reti comunali di distribuzione dell’acqua potabile ammontano a 3,1 miliardi di metri cubi. Pertanto il 37,4% dei volumi immessi in rete non raggiunge gli utenti finali. Si registra un peggioramento rispetto al 2008, quando le dispersioni di rete erano del 32,1%”.
Quel che maggiormente colpisce e che fa riflettere è l’aumento delle dispersioni, cioè la quantità di acqua che esce dai tubi dei gestori e quella che poi arriva ai rubinetti degli utenti finali. La percentuale di dispersione,mentre nel 2008 era del 32,1%, nel 2012 è arrivata al 37,4%. Ovviamente, questa dispersione ricade sui consumatori.
Il caso che più colpisce è quello della Toscana, dove dalla percentuale di dispersione di 27,7% (2008) si è passati alla percentuale di 38,5% per il 2012, ed è la regione in cui si pagano le bollette più alte di tutta Italia. In attesa dei dati del 2014, godiamoci intanto questa disastrosa notizia.
Altro dato preoccupante è il consumo dissennato di acqua, con rubinetti aperti senza pensare di disperdere un bene fondamentale per la vita. L’impronta idrica in Italia, cioè la quantità di acqua dolce utilizzata per produrre beni e servizi, è pari a 132 miliardi di metri cubi l’anno, 6.309 litri pro capite al giorno. Siamo il terzo importatore netto di acqua virtuale al mondo (62 miliardi di metri cubi l’anno), dopo Giappone e Messico e prima di Germania e Regno Unito.