AG.RF.(MP).29.01.2014.(ore 9.05)
“riverflash” – Ma dove sono finiti i nostri giovani laureati, professionali, efficienti e con tanta voglia di lavorare? All’estero naturalmente! “Qui in Italia non c’è lavoro e soprattutto non c’è meritocrazia”, hanno dichiarato un gruppo di giovani da noi intervistati e “allora ce ne andiamo”. E siamo così arrivati al paradosso che un giovane, laureato, specializzato, che parla perfettamente l’inglese e perché no, anche altre lingue, qui da noi non trova lavoro e così prende la via dell’estero: “è pesantissimo stare lontani da casa e dai propri affetti, ma questa è l’unica possibilità che abbiamo”. Il rovescio della medaglia è che nel nostro paese invece, continuano ad arrivare immigrati a bassa scolarizzazione: per lo più rumeni e africani, ma anche altri. Gli ultimi dati Istat sulle migrazioni internazionali ed interne confermano questo preoccupante fenomeno: di anno in anno sta crescendo infatti il numero di giovani italiani istruiti e con profili di alta specializzazione che emigrano verso altri paesi europei o addirittura più lontano, Usa, Canada, Australia. Si tratta di un triste fenomeno perché questa categoria di giovani, studia e si forma in Italia, per andare poi in un altro Paese a mettere a disposizione le sue competenze che sicuramente, verranno apprezzate più che nella nostra Penisola. L’Istat ha confermato dunque che, nonostante la crisi, sono 351.000 i nuovi ingressi degli stranieri in Italia: la comunità più rappresentata è quella dei rumeni (82.000), seguita da quella dei cinesi (20.000), seguiti “a ruota”, da quelli africani. Ma il dato più preoccupante, resta comunque “la fuga” all’estero dei giovani italiani che erano 51.000 nel 2007 e 68.000 nel 2012. La maggior parte di essi sono laureato o specializzati e scelgono di andare prevalentemente, inGermania, Regno Unito, Svizzera e Francia.
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