AG.RF.(MP).07.10.2015
“riverflash” – La possibilità c’è, ma per ora è solo un ipotesi. I caccia italiani sembrano essere pronti per bombardare l’Iraq, “ma questa è solo un’ipotesi che andrà valutata insieme agli alleati e comunque dovrà passare attraverso il Parlamento”, secondo quanto riferito dal Ministero della Difesa. Anche il ministro degli Esteri Gentiloni, è intervenuto sull’argomento, affermando che “La situazione in Iraq è aperta, attualmente si sta discutendo con gli alleati sul modo migliore per partecipare all’operazione ma una cosa è certa l’Italia non ha preso nuove decisioni sull’utilizzo dei nostri aerei e se dovesse prenderle il governo non lo farebbe di nascosto ma coinvolgerebbe come è ovvio e doveroso il parlamento”. Sulla stessa lunghezza d’onda, anche il ministro della Difesa, Roberta Pinotti che ha spiegato come l’Isis, sia stato “sempre presente in Iraq, con i loro addestratori” e in ogni caso, “ogni decisione dovrà passare al vaglio del Parlamento”. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano, dal canto suo, ha ribadito che “L’Italia è in Iraq già da tempo, perchè quel Governo ci ha chiesto un aiuto ed è legittimato dalla comunità internazionale. Quello della Siria, invece, è un altro discorso, bisogna evitare di mettere una toppa peggiore del buco e pensare a cosa è successo in Libia. D’altronde, siamo in guerra contro il terrorismo, insieme alla comunità mondiale”. Nel frattempo la Russia ha iniziato un’azione militare in Siria, che preoccupa la Nato “non solo per le violazioni dello spazio aereo turco, ma anche perché gli aerei russi non attaccano l’Isis ma i gruppi dell’opposizione che combattono l’Isis ed anche i civili”, secondo quanto dichiarato dal segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg.
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