26 Apr 2013
IRON MAIDEN A MILANO: IL RITORNO DEI FANTASTICI 5!!
(riverflash) – Milano, la città giusta; Heavy Metal, la musica giusta; IRON MAIDEN, il complesso perfetto!
L’evento musicale dell’anno, per gli amanti dell’Heavy Metal di questa Nazione, si terrà a Milano l’8 maggio. Il “Maiden England” tour segna il terzo capitolo della storia degli Iron Maiden, un viaggio che ha avuto inizio nel 2004 con “The Early Days DVD” e il successivo tour 2005″ Early Days Tour”. Nel 2008 seguì la seconda parte del progetto con “Live After Death DVD”. Dopodiché la band intraprende l’innovativo “Somewhere Back In World Tour”, che ha visto Iron Maiden suonare per oltre due milioni (!!) di fan in circa 40 paesi di cinque continenti, viaggiando su un Boeing 757 customizzato, ribattezzato “Ed Force One”, e pilotato dal cantante Bruce Dickinson, un’avventura che ha poi dato vita al DVD “Flight 666”!.
Ora Maiden England vede la band ricreare lo spettacolo teatrale del 1988 del Tour “Seventh Son” e la riproduzione di molte canzoni di quel tour leggendario (dove peraltro chi stà scrivendo ebbe la fortuna di vedere ed ascoltare) e il concerto registrato su VHS del 1989 intitolato “Maiden England”.
Ecco le parole del frontman Bruce Dickinson: “In passato siamo stati headliner di diversi Sonisphere festival europei, tra cui Italia, Regno Unito, Svezia e Spagna. C’è sempre stata un’atmosfera formidabile in ciascuno di questi luoghi. Grazie alle moderne tecnologie, siamo stati in grado di aggiornare e migliorare l’originale show del 1988. Porteremo con noi un grande lightshow, una nuova scenografia, varie incarnazioni di Eddie, un sacco di momenti pirotecnici e tante altre cose eccitanti per i fan”.
Steve Harris, bassista, continua: “Sappiamo quanto sia popolare la storia dei nostri tour, avremo davanti un pubblico di tutte le età e porteremo con noi la piena produzione che abbiamo avuto in tour in Nord America all’inizio di quest’anno. Ci siamo divertiti tantissimo con la setlist, abbiamo avuto modo di suonare canzoni che non avevamo eseguito per molto tempo, come ad esempio Seventh Son, The Prisoner e Afraid To Shoot Strangers, ma anche le canzoni favorite dei fan come The Trooper, Aces High, The Clairvoyant, The Number Of The Beast, Wasted Years e Run To The Hills. La tappa di apertura del tour è stata piacevole per tutta la band, non vediamo davvero l’ora di presentare questo spettacolo in giro per l’Europa”.
Ampiamente considerato uno dei gruppi rock più importanti e influenti di tutti i tempi, Iron Maiden hanno venduto quasi 90 milioni di album in tutto il mondo, hanno svolto oltre 2000 esibizioni dal vivo in 58 paesi e pubblicato 15 album in studio tra cui il più recente, “The Final Frontier”, che è stato il loro più grande successo in termini di vendita, salendo al n.1 nelle classifiche di più di 28 paesi, tra cui, naturalmente, l’Italia.
Gli Iron Maiden nacquero nel 1975 a Leyton, un quartiere situato ad est di Londra, per opera del bassista Steve Harris, che aveva già militato in gruppo come Gypsy’s Kiss e Smiler. Harris prese l’ispirazione per il nome del gruppo guardando il film L’uomo dalla maschera di ferro, in cui compariva lo strumento di tortura detto “Vergine di Norimberga” o “Vergine di Ferro” (in inglese iron maiden).
La prima formazione del gruppo fu costituita da Steve Harris al basso, Dave Sullivan e Terry Rance alle chitarre, Paul Day alla voce e Ron “Rebel” Matthews alla batteria. Il loro primo concerto si tenne nel1975 al Cart and Horses, un pub di Stratford. Verso la fine dell’anno Sullivan venne sostituito daDave Murray proveniente dagli Evil Ways, un gruppo della scuola di Hackney in cui suonava anche Adrian Smith. Murray e Smith saranno gli unici membri fissi nell’intero arco della carriera del gruppo.
Dopo numerosi cambi di formazione, nel dicembre 1978, il gruppo trovò una certa stabilità con l’ingresso del cantante Paul Di’Anno[24] e di Doug Sampson alla batteria che già aveva suonato con Harris negli Smiler. Questa formazione diede vita al primo demo degli Iron Maiden, intitolato The Soundhouse Tapes. La prima tiratura di 5.000 copie del prodotto venne venduta per corrispondenza e si esaurì nel giro di poco tempo. Venne presentato a Neal Kay, famoso dj heavy metal britannico, il quale, inizialmente, sembrò snobbare il lavoro della band senza averlo nemmeno ascoltato ma, infine, decise di portarsi la loro audiocassetta a casa. Ascoltandola, Kay rimase stupefatto dalle potenzialità della giovane band, e così decise di trasmettere il demo nella sua radio.
In breve tempo il gruppo ingaggiò un secondo chitarrista, Tony Parsons, e incise due nuovi brani, Sanctuary e Wrathchild per la compilation Metal for Muthas, pubblicata il 15 febbraio 1980 dall’etichetta Sanctuary Records. Dopo questa pubblicazione, Sampson abbandonò la band per motivi di salute e venne prontamente sostituito da Gary Edwards. Sampson comparirà quindi solo nel brano Burning Ambition. Successivamente Harris reclutò anche Dennis Stratton come secondo chitarrista dopo il rifiuto di Adrian Smith, poiché la sua band, gli Urchin, in quel momento riscuoteva un buon successo. Stratton portò con sé anche il nuovo batterista Clive Burr che andrà a sostituire Edwards.
Con la nuova formazione venne pubblicato, il 14 aprile 1980, l’omonimo album d’esordio del gruppo, Iron Maiden, che conseguì un ragguardevole successo raggiungendo la posizione numero 4 delle classifiche britanniche.
Da quel momento l’ascesa del gruppo nel mondo Heavy Metal, è in formidabile ascesa! Malgrado il susseguirsi di sostituzioni all’interno del gruppo (Bruce Dikinson per Paul Di’Anno; Nicko Mc Brain per Cile Burr; Janick Gers per Adrian Smith, che poiu ritornerà ; Blaze Bayley per Bruce Dikinson, che poi ritornerà), la band inglese non si ferma, anzi, matura e scala classifiche e popolarità mondiali, fino ai giorni nostri!
Il 19 agosto 2005 vennero ammessi al “Guitar Center’s Hollywood Rockfame” dove, in una cerimonia pubblica, lasciarono le proprie impronte accanto a quelle di altre note celebrità come Eric Clapton, Lou Reed, gli Aerosmith, i Van Halen, Carlos Santana ed altri grandi della musica, entrando di fatto nella storia del genere e lasciando un segno indelebile nella carriera del gruppo.
Insomma, gli Iron Maiden sono considerati una delle colonne portanti dell’heavy metal, genere in cui hanno giocato il ruolo di esponenti di spicco, insieme a band come Judas Priest, Saxon, Def Leppard e Venom, contribuendo alla nascita di alcuni suoi sottogeneri. Il gruppo, ma del resto tutta la N.W.O.B.H.M., ebbe grande influenza su speed e thrash metal ed è inoltre accreditato tra i più influenti per il power metal ed il melodic death metal. Anche i Metallica furono notevolmente influenzati dal gruppo di Steve Harris, tant’è che Lars Ulrich, in un’intervista concessa nel novembre 1987, disse: «Essi, più di ogni altra band, sono responsabili di aver aperto le porte all’heavy metal negli anni ottanta. Sono stati una grande ispirazione per gruppi come noi.»
Aggiungiamo noi :” Essi sono, più di ogni altra band, responsabili di aver aperto le porte della nostra conoscenza musicale, verso questo genere. Grazie a loro, chi scrive, ha ed avrà sempre nel sangue, lo scorrere deciso e metallico delle note musicali”.
A proposito L’Eddie originale era solo una maschera da teatro, la si vide per la prima volta sulla copertina del singolo “Running Free”. Si tratta di una faccia che si staglia accanto al logo della band, inizialmente era connessa ad una pompa che, azionata, spargeva vari tipi di liquido su Doug Sampson o Clive Burr o colui che si trovava dietro le pelli. Il nome completo della primissima mascotte era “Eddie The Head” (Edward T. H. fu poi il nome che comparve sulla cover di “Live After Death”) e viene dalla seguente vecchia storiella buffa:
« Eddie nacque senza braccia senza corpo e senza gambe. Solo una testa. Ma, malgrado questo tenue difetto di nascita, i suoi genitori gli volevano molto bene e gli facevano molti regali come cappelli e roba del genere. Così il giorno del suo sedicesimo compleanno i genitori si imbatterono in un medico che li assicurò di poter dare ad Eddie un corpo. Raggianti di felicità, i genitori tornarono a casa e chiamarono Eddie, per dirgli che stavano per fargli il più bel regalo di sempre: per tutta risposta Eddie fuggì via (come ?) urlando “Oh, no! Non un altro fottuto cappello !” ».
Al momento in cui venne stipulato il contratto con la EMI, gli Iron Maiden ingaggiarono Derek Riggs per l’artwork delle copertine. Abbiamo già detto che la prima fu quella di “Running Free”, ove possiamo vedere uno zombie sullo sfondo, privo di un braccio, che corre dietro ad un ragazzo in primo piano. Quando il gruppo, pochi mesi più tardi, perse la maschera “a pompa”, volle adottare come mascotte proprio questa figura dello zombie. Fu essa a prendere il nome di Eddie, da allora in poi.
lobo – (AG-RF) – 26.04.2013