3 Gen 2016
IPPICA GALOPPO: A SIRACUSA VINCE GHJA SU GREY BET, MA STUPISCE AH PIERO
di Francesco Angellotti (AG.RF 03.01.2016)
(riverflash) – Che c’è di più bello, che farsi gli auguri per il Nuovo Anno, che capita come tutti gli altri anni? Un pomeriggio alle Corse! Soprattutto se la giornata arride col Bel Sole, è la cosa migliore: ma pochi lo sanno. Infatti venerdì 1 gennaio all’Ippodromo Mediterraneo, poca gente è andata. Non fa niente, è stata una Riunione divertentissima, soprattutto effettuata in un clima caldo e amichevole; anche se i locali pativano il freddo, ma io, proveniente da nord, con rilassatezza, giunto alla stazione di Siracusa, mi son potuto appartare per darmi una sciacquata ed indossare la camicia con la cravatta, levando il maglione a collo alto tenuto di conforto con la sciarpa durante la notte. Chi è pregiato di certe fortune, non se ne rende conto.
Così, alle 15,15 iniziano le corse. Non è che fossero così attraenti dal punto di vista qualitativo, 7 corsette con pochi partenti di scarsa levatura, tra il vendere e l’handicap di scarsissima dotazione.
Nella corsa più dotata, un handicap di circa 4 000 Euro al primo (e non ridete per favore), addirittura 8 i partecipanti. Corsa sul miglio per cavalli anziani, n° 1 con kg 631\2, il n° 8 ne portava 54.
I cavalli sono agli ordini dello starter: partiti ! Alla sgabbiata il n° 7 di copertino, che aveva l’1 di steccato, prende un cipollone (se non capite il gergo tecnico non datene a vedere, vi attribuireste una qualifica scadente), senza stare a fare valutazioni sul terreno perché solo presunte e improprie, il fantino vola per aria, il cavallo si riprende dalla caduta quasi completa e… ma dove sono? Scappano via, ma dove andate, adesso vi faccio vedere io chi corre più forte.
Ah Piero, che è il cavallo rimasto solo, rialzatosi, corre appresso al gruppo, che intanto se n’era andato, svolgendo la corsa senza un avversario. 300 metri ed il gruppo è riacciuffato, prima della curva passa in testa, vi faccio vedere io chi vince questa corsa. Tra l’altro, certo, nessuno si preoccupava del cavallo che tirava l’andatura, tanto senza fantino poteva andare ove gli pareva. Però in dirittura Zappulla e Guerrieri si staccano dal gruppo, in lotta per la vittoria; quindi, arrivano quasi all’altezza del cavallo sciolto, e sembra che lo volino. Ma che ! Vedendosi avvicinato, Ah Piero tira fuori tutto il suo spunto, perché vuole vincere e non saranno ‘sti due che gli daranno pensiero; così, cambia azione e si stacca di nuovo, vincendo di più di 2 lunghezze.
In effetti, il vincitore effettivo è Ghja, che nel finale ha prevalso di poco su Grey Bet; ma come volete raccontarlo ad Ah Piero? Finita la corsa, è tornato soddisfatto verso il dissellaggio, sguardo altero e narici dilatate, anche perché, dopo lo sforzo, riprendere fiato è necessario. Ma lui aveva vinto, anche senza più di 50 kg che sono volati via durante l’incidente alla partenza; in fondo, calcolate che 50 kg, facendo il valore di Massa di un corpo in movimento, è un peso enorme; ma la partenza ha comportato più di 100 metri che ha dato di vantaggio agli avversari. Poi non sono tanto i calcoli che non possono essere ridotti a valori specifici: Ah Piero ha vinto, e si è staccato quel che bastava per mettere tutti a posto, senza discussione.
La storiella, potrebbe suscitare un’ironica risata. Non nei riguardi del cavallo, degno solo d’ammirazione per aver svolto il suo ruolo, nel quale si è immedesimato con tutto l’ardore; ed in questo forse vanno fatti i complimenti al suo proprietario-allenatore Salvatore Bellassai che ha saputo donare al cavallo il giusto impulso “da corsa”, come vuole la sua dimensione. Risate vengono sollecitate da quegli ignoranti che strillano alle “sevizie” alle quali vengono condannati i cavalli da corsa, costretti ad impegnarsi l’anima per andar così forte, pur di vincere una corsa di cui avrà profitto il Proprietario.
Non stiamo a far polemiche, che avrebbero solo il senso del ridicolo, in quanto la causa sollevata è patetica. Il problema, come ho detto prima, è solo quello dell’Ignoranza; perché non si ha la dimensione di quel che vuol dire realizzare un cavallo nella sua dimensione “da corsa”, come selezione avviene da secoli e da come le caratteristiche definiscono da prima dell’ VIII secolo Ante Cristum Natum (Omero). I cavalli hanno la corsa nel sangue, e lo Sport è una specialità che rende Nobili, perché tende a raggiungere risultati sempre migliori, esaltando le capacità atletiche.
Dicono, addirittura, che è una cattiveria prenderli a frustrate per farli andare più forte. Vi prego di non ridere, nonostante la ridicolaggine del concetto che sembra una battuta. Il problema è che viene espresso convinti della sua esattezza. Simili affermazioni, non meritano considerazione. Diremo solo pochi appunti in proposito. Prima di tutto, una frustata su un cavallo, non ha lo stesso effetto che se venisse data su un uomo, per differenza del tessuto sul quale avviene il colpo. Quindi, una frustata non è dolore che ammonisce a scappar via, ma impulso che stimola l’apparato muscolare ad un guizzo in avanti, ancor più veloci di come si è impostati nell’andatura. Per questo i fantini vengono multati “per eccesso della frusta”: dopo che ne hai data 1, 2, anche 3, ma non puoi pretendere che il cavallo risponda continuamente a sollecitazioni, che sono il punto massimo dello sforzo. A meno che… casi particolari di cavalli, che vanno avanti con la voce, le braccia e la frusta; ma allora le frustate non sono forti, vengon ritmate solo per imprimere velocità nell’azione, che gradatamente accelera e arriva al massimo. Questi sono casi inconsueti, cavalli di passo, che non hanno spunto, soprattutto quando arrivano ad una certa età (3 anni ed oltre) e son d’animo un po’ cornoni.
Chi non capisce il comportamento del cavallo, non capirà mai certi discorsi, anche se allora sarebbe meglio che non si mettesse in mezzo nel fare affermazioni da cui si può denotare solo la sua ignoranza. Cogliamo, invece, l’Insegnamento che i cavalli, con la testimonianza di Ah Piero, vorrebbero darci: anche se gli Ignoranti siamo noi Uomini nella Collettività della Nostra Razza, perché non recepiamo quel che sarebbe un’Istruzione Comportamentale Importante.
Quel che è la Natura di Ognuno, è importante venga seguita e sviluppata; tutti dovremmo cercare la nostra Indole, per dare spazio a quella che è l’intrinseca Creatività. Non sono le chiacchiere o un pretestuoso pietismo che possono fornire una forma di Eguaglianza e Rispetto, che sono pretesti troppo spesso addotti per contenere nel Meschino ed Inoffensivo la Massa: che se si rivolta è troppo pericolosa. Le “frustate”, nel senso di impulso allo scatto ed al colpo di reni, in ogni senso, sono una forma essenziale: nello sport, nello studio, nella ricerca, in quel che volete. Se non siamo stimolati allo scatto, rimaniamo, e rimarremo, sempre Ebeti come siamo, contenti di vivere ancora quel poco che rimane, preferendo i biscotti ‘inzupposi’ al cioccolato di una multinazionale; oppure, a seconda della moda, forse il contrario.
Cerchiamo d’esser seri, Signori. Prendiam lezione che, senza fantino e senza frusta, Ah Piero ha voluto impegnarsi per vincere la corsa nella quale era stato presentato. E non diamo retta a quel che poteva succedere, ai pericoli presunti da collaboratori bravi ed esperti nelle mansioni da svolgere durante le corse, ma che non conoscono l’ambiente ove codeste mansioni vengon fatte. Perché in un Ippodromo, la cosa prima che bisognerebbe conoscere, sono i Cavalli !
Ah Piero!
Nella foto: Ghja con in sella Zappulla