19 Mag 2013
IPPICA GALOPPO: A CAPANNELLE IL FANTASTICO GIORNO DEL 130° DERBY ITALIANO
(riverflash) – La vigilia della corsa più affascinante dell’anno, il Derby di galoppo, vede favoriti i cavalli allenati da Stefano Botti, trainer che ha sellato i primi tre del Presidente della Repubblica, vinto da Vedelago domenica scorsa. C’è al via il vincitore del Parioli, Best Tango, allenato da Gianluca Bietolini, ma è trascurato al betting, dove il più appoggiato è Biz the Nurse, seguito dal compagno di allenamento Wish Come True. Il fascino della giubba di Ribot ha portato fiducia a Rottmayer della Dormello Olgiata, in trining da Giuseppe Botti in Francia. Domenica 19 maggio all’ippodromo Capannelle va in scena il 130° Derby Italiano Better. La corsa più affascinante del panorama ippico che nella vita di un cavallo atleta arriva una sola volta, perché riservata ai cavalli di tre anni.
La pista in erba dell’ippodromo romano decreterà chi sarà il migliore al termine dei fatidici 2200 metri (ore 17.15). Saranno in dodici nelle gabbie: Ancient King (Proprietario Dioscuri – fantino C. Fiocchi) attrezzato per la distanza, Best Tango (E. Tanghetti – Gb. Bietoloni) il vincitore del Premio Parioli dove sono arrivati secondo e terzo Fairy Nayef (Sc. Blueberry – D. Vargiu) e Lodovico Il Moro (La Nuova Sbarra – I. Mendizabal) anche loro della partita, poi i laureati del Premio Botticelli Biz The Nurse (Sc. Aleali – A. Atzeni) e del Premio Filiberto Celticus (Sc. Effevi – F. Branca), i due trial tradizionali, ancora l’italiano allenato in Inghilterra, Boite (Sc. Eledy) montanto da Robert Havlin che ha vinto l’edizione 2013 , Rottmayer che viene dalla Francia con i colori della scuderia Dormello-Olgiata (M. Demuro), Demeteor (Razza dell’Olmo – G. Marcelli), Notti Magiche (Sc. Cocktail – G. Arena), Russianduke (Sc. Dioscuri – L. Maniezzi) e Wish Come True (Sc. Dioscuri – M. Esposito).
I protagonisti di oggi rinnovano il rito che dalla seconda metà del ‘700, quando nacque il Derby in Inghilterra, rende questa corsa unica ed irripetibile. Mr Stanley, dodicesimo conte di Derby, è ormai nella storia e nella tradizione tanto del costume sociale come ovviamente di quella dell’ippica. Sono passati quasi due secoli e mezzo da quei giorni, seconda metà del 700, nel corso dei quali Lord Derby, sua moglie Lady Hamilton, Lord Bumbury e altri amici appassionati di cavalli e di corse “inventarono” quella che sarebbe poi diventata la madre di tutte le corse: il Derby appunto. Idearono una corsa per soli cavalli di tre anni su quella che poi sarebbe diventata la distanza classica, i 2400 metri, della grande selezione che ha scandito l’evoluzione del cavallo purosangue fino ai giorni nostri. La corsa prese il nome di uno degli ideatori ma, narrano le cronache, anche lord Bumbury pretendeva di dare il suo nome alla corsa. Si fece ricorso al tradizionale lancio della monetina che cadde dalla parte giusta per la buona sorte di Mr Stanley appunto il dodicesimo conte di Derby. Cosi non soltanto la madre di tutte le corse in tutto il mondo ma anche qualsiasi evento abbia una valenza massima di sfida decisiva in ogni ambito della vita ha preso il nome Derby condannando quello di Bumbury all’oblio assoluto. Oggi se la moneta fosse caduta sull’altro verso staremmo per assistere al Bumbury italiano. In Italia il Derby è arrivato con un secolo appena abbondante di ritardo ma ancora prima di altri Derby in giro per il mondo. E’ anche da noi la madre di tutte le corse anche se magari tecnicamente i fini palati dei veri appassionati possono prediligere le corse che mettono a confronto al massimo livello diverse generazioni di cavalli. Nessuna corsa ha comunque il fascino del Derby perché un cavallo potrà forse vincere due o più edizioni dell’Arco di Trionfo oppure delle King George ma solo una volta nella sua vita potrà dire di essere Derby winner. Il Derby si corre infatti a tre anni e solo a tre anni, capita nella vita di un cavallo atleta soltanto una volta. O prendi al volo questa opportunità oppure come è accaduto a celeberrimi campioni non potrai dire di avere vinto il Derby. Dai 2400 metri il nostro Derby è stato portato alcuni anni fa a 2200 metri (quello francese si corre ora sui 2100 metri, quello del Kentucky sui 2000) che percorsi lungo l’anello della pista grande sono più selettivi dei precedenti 2400 metri: ora il cavallo deve percorrere due severe lunghe diritture (circa 800 metri ognuna) mentre prima dopo un primo tratto di 400 metri rallentava per immettersi nel rimanente breve tratto di fronte prima della curva. Oggi insomma la corsa se vissuta ad un ritmo di alta andatura diventa molto selettiva. I protagonisti di oggi rinnovano il rito ancora una volta, tra i tanti nelle gabbie uno solo potrà succedere ai nomi illustri e meno illustri che costituiscono l’albo d’oro della corsa. Oggi o mai più. Per questo il Derby è il Derby e tutto il resto è un’altra cosa.
Il Nastro Azzurro, altro nome che si dà alla corsa, non è tale se non è accompagnato da un degno contorno di altre prove e da una cornice unica fatta di moda, eleganza e costume. Per questo il programma di corse (inizio 14.50) è sempre splendido, per questo gli appassionati sono consapevoli di vivere un pomeriggio diverso e imperdibile: il Derby Day.
In programma anche il Premio Carlo D’Alessio (ex Ellington) sui 2400 metri per anziani nel ricordo di una leggenda tra i proprietari mondiali di galoppo. Ci provano in 11: Bedetti e Vola E Va reduci dal Presidente della Repubblica GBI Racing di domenica scorsa, Solomar supplementato, Romantic Wave in grande forma, come Mister Sandro e ancora Benvenue con il compagno Duca Di Mantova, Dogma Noir, Frankenstein, Dubai Desert e la femmina Wedding Fair.
Il Premio Tudini (ex Melton) celebra sui 1200 metri per tre anni e oltre una delle famiglie più importanti e appassionate, siamo alla quarta generazione, del turf italiano. Tutti i 15 protagonisti sono tra i migliori nella specialità. Una corsa che diventa anche tris straordinaria e che sarà altamente spettacolare.Le due corse sono pattern race, corse di gruppo tre internazionale. Nel ricordo di Mauro Sbarigia saranno i tre anni a misurarsi sul miglio in listed, ovvero la categoria di corsa appena sotto le pattern. E le altre prove che compongono un programma di nove corse con 110 partenti in totale. Tra queste anche l’Italian Ladies Race, tappa del campionato mondiale Fegentri riservata alle sole amazzoni. Una vera festa di sport e di passione nei 130 anni del Derby Italiano di galoppo.
AG.RF 18.05.2013