18 Mar 2013
Il Sole non è solo………………..
Non è molto che si è parlato del mistero dell’alta temperatura della corona solare. Purtroppo, la nostra stella è l’unica in cui si può studiare questo effetto. ORA PERò, grazie a Herschel, il Sole ERA l’unico esempio da analizzare: Alfa Centauri ci offre il suo aiuto.
La vicina di casa del Sole è in realtà una stella tripla. La componente più vicina è una nana rossa (Proxima Centauri) a 4.24 anni luce, seguita dalla doppia stretta Alfa Centauri AB a 4.37 anni luce.
Da poco Alfa Centauri B ha mostrato di possedere un pianeta di massa terrestre. Tuttavia, è Alfa Centauri A che può insegnarci molto sul nostro Sole, dato che è quella che più gli assomiglia. Praticamente ha la stessa età, massa, temperatura e composizione chimica. Se non avesse due compagne, si potrebbe pensare che vi sia uno specchio che stia riflettendo il Sole…
Molte volte, essere distanti è meglio che essere vicini per avere un’idea generale di ciò che succede. Alfa A è diventata, perciò, un laboratorio perfetto per verificare fenomeni che capitano sul Sole, adesso che la tecnologia spaziale permette di vedere molto bene le nostre vicinanze cosmiche.
Riassumendo quanto detto da poco, una delle caratteristiche salienti dell’atmosfera solare è l’elevatissima temperature della corona, la parte più esterna che raggiunge milioni di gradi contro i 6000 della superficie vera e propria. Abbiamo appena chiacchierato su un’ipotesi che potrebbe spiegare questa situazione un po’ “imbarazzante”. Tuttavia, le stranezze non finiscono lì: la fascia intermedia, tra superficie solare e corona (la cromosfera), mostra una temperatura sorprendentemente fredda, di solo 4000 gradi. Una stranezza nella stranezza.
Alfa ha appena dimostrato di seguire passo passo il comportamento del Sole. Anche lei presenta questa anomalia (ma sarà ancora un’anomalia?). Lo ha scoperto Herschel con i suoi occhiali infrarossi.
Vorrei far notare che non è tanto importante il fatto che Alfa mostri lo stesso andamento della temperatura nei suoi strati più esterni, ma che, per la prima volta, si è studiata in grande dettaglio una stella che non sia il Sole. Un vero enorme passo in avanti nell’astrofisica. Avere due stelle da studiare per capire un unico fenomeno vuol dire raddoppiare la base osservativa. No, non sto scherzando… Il Sole non è più l’unica stella che permette di farsi vedere al “microscopio”. Forse si sta aprendo una nuova era dell’astrofisica, pari a quella aperta dalla scoperta degli esopianeti non molti anni fa.
Grazie Alfa, sembra quasi che ti sia avvicinata a noi. Forse è meglio misurare di nuovo la tua distanza!
L’anomalia mostrata dalla temperatura degli strati superiori del Sole. D’ora in poi la nostra stella non è più sola… anche Alfa Centauri A mostra la stessa identica “stranezza”.
AG.RF. (di Raffaele Dicembrino) 18.03.2013