AG.RF.(MP).23.05.2014
“riverflash” – Dopo la discutibile decisione di “aprire” all’utilizzo “libero” della cannabis, ora il sindaco Marino o sindaco “hippy” così come è stato definito in questi ultimi giorni, si è dichiarato favorevole all’apertura di una “zona” della prostituzione, dove questa non debba essere più proibita, aggiungendo subito dopo, forse in previsione di immediate critiche: “ma questa non è decisione del sindaco, che non può fare leggi che influenzino la prostituzione, un fenomeno dilagante, che incide sia sul decoro della città e sul disagio di interi quartieri e che non può più essere tollerato”. Tutto ciò mentre il Pd tace e arrivano puntuali le battute dei leader degli altri schieramenti: “Non resisto dal porre una mesta domanda al visionario sindaco sulla sua ultima sortita – ha dichiarato il leader della Civica Alfio Marchini – quali dovrebbero essere i quartieri che egli ha selezionato per liberalizzare l’esercizio della prostituzione?»”. Il consigliere di Fi Dario Rossin, ha parlato invece di sindaco “hippy”, mentre Roberto Cantiani di Ncd, ha dichiarato, rivolto al Pd: “Canne libere, quartieri a luci rosse. Il Pd potrebbe spiegare al sempre brillante, immancabile Marino, che è stato eletto a Roma e non ad Amsterdam?”. La preoccupazione maggiore arriva invece, dalla Comunità Papa Giovanni XXIII che tramite il responsabile, Giovanni Ramonda ha affermato: «È una proposta vecchia e inaccettabile, che non risolve il problema e rende le istituzioni conniventi con gli sfruttatori”. E così, mentre la situazione relativa alla prostituzione sta degenerando sempre di più e non solo di notte, gli amministratori riescono solo a “provocare” con “singolari” battute, senza di fatto fare nulla, per provare ad arginare il fenomeno.
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