IL SENATO SBLOCCA IL DDL BOCCADUTRI SUL FINANZIAMENTO DEI PARTITI

AG.RF 14.10.2015 (ore 23.08)

(riverflash) – Sergio Boccadutri, palermitano eletto a Montecitorio nelle liste SEL (Lazio 1) e adesso solidamente nel PD, a cui ha aderito il 26 giugno 2014 è il primo firmatario del ddl sul finanziamento pubblico dei partiti. Del resto sulla sua scheda web della Camera dei Deputati inerente al on.Boccadutri (nella foto), alla voce professione c’è scritto “dirigente di partito” e cinicamente pensiamo che sei i partiti hanno soldi abbondanti vivono bene anche i loro dirigenti.

In un referendum gli italiani votarono contro il finanziamento pubblico dei partiti, ma chi governa su mandato dell’ex-presidente Napolitano non dove rendere conto al popolo che non l’ha eletto. Oggi il finanziamento pubblico dei partiti è diventato legge perché l’Aula del Senato ha approvato il ddl Boccadutri con 148 sì, 44 no e 17 astenuti. Il provvedimento, già approvato dalla Camera il 9 settembre scorso, diventa legge.

Ai parlamentari italiani piace che lo Stato finanzi partiti e giornali cartacei. Alla faccia della spending review. Non appena il presidente del Consiglio Matteo Renzi prende la parola nell’Aula del Senato, i parlamentari del Movimento 5 Stelle espongono una sorta di mastercard formato gigante a colori con su Scritto “boccadutricard” in riferimento al ddl che sblocca il finanziamento dei partiti per il 2013-2014 in Aula su richiesta del Pd. I senatori M5s sventolano anche delle carta di credito con la stessa scritta, prontamente tolte dai commessi su ordine del presidente del Senato, Pietro Grasso.