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UN NUOVO MODELLO DI PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA

AG.RF.(Giuseppe Licinio).17.02.2014.(ore 01.38).

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Presidente, che cos’è Cultura Democratica?

Cultura Democratica è il primo think tank in Italia costituito interamente da giovani, il cui fine è formare una classe dirigente giovane e competente che promuova l’innovazione legislativa e le buone politiche di governo sia in Italia che in Europa. Il nostro impegno è stato premiato con importanti riconoscimenti istituzionali quali il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Adesione del Presidente della Repubblica.

Il Senato ha messo le proprie aule a disposizione di giovani studenti e laureati per stimolare la loro partecipazione nel dibattito politico. Qual è stata la formula che avete presentato al Senato per stimolare il confronto fra giovani e istituzioni?

La tua idea per l’Italia è un’iniziativa sia formativa che di partecipazione democratica indirizzata ai giovani laureati e laureandi delle Università italiane e finalizzata al coinvolgimento delle nuove generazioni nel percorso di Riforme di cui l’Italia ha bisogno attraverso l’elaborazione di proposte serie, costruttive e lungimiranti per il futuro del Paese e l’esercizio concreto di partecipazione democratica alla loro elaborazione. L’iniziativa rappresenta un nuovo modello di partecipazione dei giovani alla vita politica del Paese che consente alle nuove generazioni di contribuire attivamente, attraverso idee giovani e innovative, al percorso di Riforme che auspichiamo per il nostro Paese.

Come si è articolato il progetto?

La prima fase consiste nella raccolta delle idee. Studenti e laureati delle Università italiane fino al raggiungimento del 30° anno di età presentano, individualmente o in gruppo, le proprie idee per l’Italia. Successivamente si apre la fase dell’elaborazione delle proposte. Le migliori idee tra quelle pervenute vengono trasformate in vere e proprie proposte di legge attraverso workshop tematici formati interamente da giovani supportati dalla partecipazione di docenti universitari, professionisti ed esperti. L’ultima fase è quella della presentazione in Senato. Le proposte elaborate durante i workshop vengono presentate ad una delegazione di Senatori per essere portate all’attenzione delle più alte cariche istituzionali come contributo dei giovani al percorso di Riforme del Paese.

Qual è stato il bilancio?

Nell’ambito della prima edizione dell’iniziativa 90 giovani selezionati in base al merito, studenti e laureati di 21 facoltà di 12 diverse Università italiane, provenienti da 15 diverse Regioni, hanno elaborato insieme a docenti ed esperti e presentato ad una rappresentanza di Senatori tre proposte di legge in materia di: regolamentazione dell’attività di lobbying, normativa in materia di riciclaggio e autoriciclaggio, mobilità sostenibile.

Avete in mente di presentarne altri?

Nella nuova edizione dell’iniziativa saranno aperti 10 nuovi workshop su altrettanti temi dell’innovazione: dal superamento del bicameralismo paritario all’imprenditoria giovanile, dal made in Italy alla mobilità elettrica.

Ci sono differenze con quello presentato a novembre?

Nella nuova edizione i workshop saranno molto più articolati, per consentire più spazio ai giovani partecipanti all’interno dei working group e realizzare specifici incontri con personalità del mondo delle Istituzioni, delle Università e delle Imprese.

A chi è rivolta la partecipazione?

La partecipazione è rivolta a tutti i giovani fino a 30 anni di età, studenti e laureati di Università italiane ed europee. Le iscrizioni alla nuova edizione saranno aperte fino al 1° marzo. La selezione avviene esclusivamente tramite curriculum. Tutte le informazioni necessarie sono disponibili su

www.culturademocratica.org/attivita/la-tua-idea-per-l-italia.

L’appellativo riformista, nato addirittura alla fine del XIX secolo, ha ripreso nuova linfa nel dibattito politico. Che cosa significa essere giovani riformisti oggi e soprattutto è un dibattito solo interno alla sinistra?

Essere riformisti significa promuovere l’innovazione legislativa in un Paese dove molto deve essere cambiato. Essere giovani riformisti significa unire energie, idee e competenze delle nuove generazioni per contribuire attivamente a questo cambiamento diventando protagonisti del percorso di Riforme del Paese. Per rispondere alla tua domanda, essere riformisti non significa essere di destra o di sinistra, significa voler bene all’Italia e impegnarsi per migliorarla insieme attraverso idee e proposte moderne e innovative.

Come riesce Cultura Democratica a preservare la propria indipendenza dai partiti?

Cultura Democratica è un think tank, cioè una forma di organizzazione della società civile di natura privata, indipendente dalle forze politiche ma in stretto contatto con Istituzioni nazionali e internazionali, che valorizza le competenze e le conoscenze dei propri membri per lo studio e approfondimento di determinati settori delle politiche pubbliche al fine di apportare al decisore istituzionale o all’opinione pubblica un contributo qualificato in termini di analisi e proposte.

L’indipendenza dai partiti è dunque un carattere fondamentale del nostro think tank che ci consente di agire nella più completa autonomia intellettuale.

In base alla vostra esperienza quanto ancora lo scontro politico è determinato dall’ideologia e quanto da un confronto sul merito?

Lo scontro politico è ancora fortemente legato all’ideologia e questo è un grande ostacolo per le Riforme. Penso che le ideologie vadano superate attraverso il confronto di diverse visioni per il futuro del Paese. Oggi più che destra e sinistra penso si debba parlare di europeisti e antieuropeisti. Questo non significa cancellare la storia politica del Novecento, significa avere il coraggio di guardare al futuro con idee nuove e voglia di innovare davvero.

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