25 Set 2013
IL PRESIDENTE IRANIANO ROHANI ALL’ONU: “L’IRAN NON E’ UNA MINACCIA PER IL MONDO”
TEHERAN (RIVER FLASH)- Il presidente iraniano Hassan Rohani dal palco dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha esortato Barack Obama e la sua amministrazione a resistere all’influenza dei “gruppi di pressioni a favore della guerra” per il programma nucleare di Teheran. Rohani si è detto pronto ad impegnarsi immediatamente a colloqui sul programma nucleare iraniano entro “un periodo di tempo vincolante” e ha aggiunto che Teheran è pronta a definire una “cornice” entro cui gestire e discutere delle divergenze con gli Usa.
“L’Iran non è una minaccia per il mondo”. Ha detto ancora il presidente iraniano. Rohani ha esordito dicendo che “il mondo si divide tra paure e speranze”, e ha criticato la persistenza di “una mentalità da guerra fredda e una mentalità bipolare”, che nel mondo fanno distinzione tra superiori e inferiori.
Rohani ha anche accennato implicitamente alle sanzioni che colpiscono l’Iran, parlando di “politiche coercitive per l’economia”. Il presidente iraniano ha poi affrontato la questione del programma nucleare e ha detto che “deve andare avanti solo per fini pacifici” e che “questo è ed è sempre stato l’obiettivo della Repubblica Islamica dell’Iran”. Rohani ha quindi ribadito il diritto del Paese di portare avanti le tecnologie per l’arricchimento dell’uranio, chiarendo che “è aperto alle negoziazioni in determinate circostanze”. Il presidente ha inoltre parlato della questione siriana, riferendosi ad armi chimiche pericolosamente in mano a “gruppi terroristici”.
Rohani ha poi commentato il discorso del presidente americano Barack Obama dicendo di averlo “ascoltato attentamente” e di aspettare da Washington una “voce decisa”, diversa da quella dominante degli ultimi anni, che prevaleva per le opzioni militari. “Lui ha un’altra idea”, ha detto riferendosi ad Obama. Poche ore prima che parlasse la Casa Bianca aveva offerto un incontro a margine tra i due presidenti, ma funzionari del governo di Teheran hanno declinato l’invito, spiegando che “era troppo complicato”.