*** – AG.RF 14.12.2014 (ore 22:55)
(riverflash) – Giovanna Melandri dal 2012 è presidente del MAXXI, dopo essere stata ministro nei governi Amato, D’Alema e Prodi. Amica di Veltroni è stata comunista fino alla nascita del PD e si è trovata disoccupata durante l’ultimo governo Berlusconi. A Palazzo Chigi arriva Mario Monti e il suo ministro dei Beni Culturali, Lorenzo Ornaghi, prende a cuore la situazione di Giovanna Melandri e, con un colpo di bacchetta magica, ossia con chiamata diretta, la trasforma in plenipotenziaria del MAXXI, Museo romano delle arti e delle scienze contemporanee. Il Museo di via Guido Reni versa in gravi situazioni, non ci sono soldi per pagare gli impiegati, ma la Melandri non arriva a mani vuote. La commissione parlamentare assegna 5 milioni annui al MAXXI per manutenzione ordinaria e straordinaria. Il Museo continua a essere in passivo, non decolla, ma succhia tanti soldi. In effetti sottrarre 5 milioni alla manutenzione del patrimonio artistico italiano per indirizzarli alla Fondazione del museo di creatività contemporanea, appare un’operazione non proprio coerente. Senza voler nulla togliere all’importanza e alle potenzialità dello spazio espositivo romano. Quanto alla Melandri, al momento di accettare l’incarico, dichiarò che avrebbe lavorato gratis, ma poi si scoprì che percepiva uno stipendio.
Storie sinistre, da sempre preoccupate di sistemare le famiglie. Il marito di Giovanna Melandri si chiama Marco Morielli, fa l’avvocato e ha un fratello, Luca Morielli, che è stato sposato con Paola Odevaine, sorella di Luca Odevaine, ex-trafficante di eroina, ex-vicecapogabinetto di Veltroni in Campidoglio ed ex-capo della Polizia Provinciale con Nicola Zingaretti. Parliamo dell’eccellenza dei comunisti romani. Viene da chiedersi come ha fatto Luca Odevaine ad arrampicarsi sul Campidoglio dopo essere uscito dal carcere. Arresto per traffico di stupefacenti nel 1989, due anni di galera e indulto nel 1991, quindi la riabilitazione nel 2003. Ciò non significa lancio nei quartieri alti della politica. Magari qualcuno o qualcuna si è intenerito per la sua triste vicenda e ha voluto premiarlo con un posto di prestigio. Sicuramente Giovanna Melandri sapeva dei precedenti di Luca Odevaine quando lo ha presentato all’allora sindaco Veltroni, ma non ha impedito la sua nomina al Coordinamento nazionale sull’accoglienza per i richiedenti asilo del ministero dell’Interno. Così l’ex-narcotrafficante pilotava i flussi di emigrati verso la Coop 29 Giugno di Salvatore Buzzi, amico e socio dell’ex-terrorista di destra Massimo Carminati. Quando ci sono di mezzo i soldi l’estrema destra e l’estrema sinistra vanno a braccetto, si fanno le coccole a spese degli italiani.
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