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Il pianista GIORGIO COSTA ha regalato al pubblico del Gazzoli musiche di Chopin, Mozart e Beethoven

di Francesco Angellotti (AG.RF 12.02.2024)

(riverflash) – Gli Artisti che vengono invitati a Terni, onde poter ascoltare le musiche più belle degli autori alla Summa di quanto viene presentato, sono veramente Interpreti d’eccezione.

   In occasione dei Concerti di San Valentino, l’associazione culturale Araba Fenice ha invitato il pianista GIORGIO COSTA, che presso l’Auditorium Gazzoli ha offerto ad un pubblico gremito la sua interpretazione di una Fantasia in do – di Mozart, la sonata op. 26 in mi bemolle + “Les Adieux” di Beethoven, il Notturno in Sol – con altre due Ballate, n° 1 in Sol – op 23 e in la bemolle + op. 47 del mago del pianoforte Chopin.

   L’entusiasmo per un’interpretazione molto personale, ma perfetta sotto tutti i risvolti, ha chiamato l’interprete ad esibirsi ancora; così è stato eseguito l’Intermezzo in La + di Brahms, ed ancora acclamato è stato ripetuto lo stesso autore precedente nella Ballata in Sol. Non bastava ancora, allora Giorgio Costa ha avvertito che non poteva sottrarsi agli applausi, ma ha fatto capire che la serata doveva trovare una fine: è stato presentato un altro brano dell’autore eccelso nel suo idillio al pianoforte, precedentemente ascoltato per tutta la seconda parte del concerto, Chopin; ma la durata è stata molto breve, un preludio in cui è stata espressa tutta la poesia dell’Autore, esposta al massimo della tecnica e del sentimento da un esecutore eccezionale, ma appena avvertita la magnificenza del brano, già era terminato: nel senso “grazie, ora tutti a casa”.

   Aveva anche ragione Giorgio Costa, la tensione e l’impegno per interpretare così bene brani di questo livello, sono per lui molto intensi, anche considerando il contenuto culturale trasmesso; ma la tensione è grandissima, e la fatica si sente … alla fine.

   Importante lo studio del musicista Giorgio Costa, affermatosi in tutta Europa avendo avuto infiniti riconoscimenti, che è inutile elencare anche per il motivo che sarebbero troppi e risulterebbero solo documentari; però il contenuto musicale non è stato assorbito come bagaglio “a parte”, cercando di renderlo adatto e piacevole al pubblico, come meglio poteva riuscire; tutta la problematica è stata interpretata nel suo senso, inserita nel contesto e nel momento storico, dipendente dai diversi personaggi interpretati nelle note scritte nel momento della loro proposta. Per cui è importante la preparazione storico-filosofica in cui si è applicato il Maestro, che ha volto l’indirizzo, ovviamente, verso la Fenomenologia della Musica.

   Per questo l’interpretazione dei vari brani è stata eccezionale; certo molto lineare, eseguita senza stravaganze a cui si lasciano andare tanti interpreti che credono d’inventare la “modernità”, travisando il senso e la forma dei composti, che avrebbero avuto un particolare indirizzo, che è solo assurdo credere di poter adeguare: poi a che?

   L’esecuzione dei brani aveva una base perfetta, l’interpretazione del Maestro è stata grandiosa, in un’alternanza di piani e forti, tempi e pause, che ha indicato alla Musica la via più intima per entrare nello spirito di chi assorbiva il senso dell’esecuzione.

   Giorgio Costa ha rivelato come la Musica può indicare la strada verso un Rinnovamento, attualmente urgente nella sua espressione: a parte la visione etica e strutturale troppo elaborata per trattarla, ma andrebbe espresso il messaggio che autori, come quelli suonati in questo concerto, hanno irradiato nel suo significato.

 

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