AG.RF.(MP).06.10.2014
“riverflash” – Tfr in busta paga dal prossimo anno. E’ questo il sogno di Matteo Renzi, nonostante la netta opposizione della Confindustria, evidenziata dal suo presidente Giorgio Squinzi. “Il tfr sono soldi dei lavoratori, che vengono dati tutti insieme alla fine: io sono dell’idea di mettere in busta paga mensilmente, dal prossimo anno, perché gli italiani sono maturi e consapevoli e non hanno bisogno di qualcuno che metta via i soldi per loro”. Il premier dunque, ha espresso chiaramente la sua idea in merito ad un eventuale “anticipo” del tfr “a rate”, ma si è trovato contro Squinzi, che si è dimostrato subito contrario alla quota di trattamento di fine rapporto da fare confluire nello stipendio: “Mette a rischio la liquidità delle pmi e l’unica soluzione stabile al rilancio della domanda interna è la riduzione del cuneo fiscale”. Da parte sua Renzi ha ribadito che il lavoro è la vera emergenza e ha affermato anche una ripresa del numero degli occupati, che da febbraio è cresciuto di oltre 80 mila unità: “Negli anni della crisi abbiamo perso un milione di posti di lavoro, dunque non siamo nemmeno al 10% di quello che va fatto per ritornare ai tempi d’oro, ma questo è un primo segnale positivo, dopo tanto tempo e la sfida sarà ora, quello di incoraggiare gli investimenti, specialmente quelli stranieri. La gente è ancora sfiduciata ma io sono sempre più convinto che questa macchina si rimetterà in moto”. Resta però “il nodo” dell’eventuale abolizione dell’art.18 dello Statuto dei Lavoratori…. che riguarda il reintegro in caso di licenziamento illegittimo. Accanto al reintegro per i licenziamenti discriminatori, “mai stati in discussione”, ha dichiarato il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, saranno previsti “specifici casi di reintegro del posto di lavoro per i licenziamenti disciplinari che poi saranno risolti nel testo del decreto delegato”.
Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..