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IL NUOVO «CAF» DI TERNI: CULTURA – ARTE – FORMAZIONE

artisti cafdi Francesco Angellotti (AG.RF 11.11.2015) ore 17:19

(riverflash) – Quante volte le persone che sanno appena tenere un pennello in mano, o riescono a scrivere la declinazione al presente del verbo Essere, si gonfiano d’atteggiamenti strampalati come stravaganti, perché si atteggiano ad Artisti. Tanto, diciamoci la verità, basta una critica uscita su qualche Testata, per accreditarti il Ruolo, perché tanto il metro di giudizio nessuno lo sa usare correttamente. Certo, più l’Autore del Buon Giudizio è importante, più è qualificata l’Opera esposta; quindi, più paghi, più sei Grande, e le porte della Cultura sono aperte alla tua Espressione Intellettuale.

   Mica male, così si può comprare pure la figura d’Artista: non lo sapevo.

   L’alternativa a questo Sistema, che rende commerciale anche l’Arte, l’ho trovata a Terni; in effetti il Centro dovrebbe spingersi a mostrarsi come fulcro della Diversità dal conformismo imposto, ma mi sembra che rimanga sopito nella sua espressione ControCorrente.

   Dispersa e nascosta in una traversetta che arriva a piazza Tacito, nascosta da un ingresso chiuso da un passaggio a livello che impedisce il transito delle macchine ma non dei pedoni, c’è la sede sindacale della UIL. In un momento come questo, voi capirete, le Azioni Sindacali sono essenziali, per la salvaguardia e la difesa dei posti di lavoro, e per il mantenimento della produzione delle Attività, che stanno chiudendo tutte per motivi diretti e indotti.

   Ma in una città come Terni, in cui la crisi è esplosa in maniera radicale, la reazione, per quanto timida, si è imposta in modo deciso, uscendo dai limiti di fabbrica e commerciali, cercando uno spazio creativo e dinamico, nello sviluppo umano e sociale.

   Andiamo con ordine, perché sto solamente enunciando dei concetti astratti, che è l’arma migliore di qualsiasi politico o organizzatore delle strutture comunitarie, che sanno volgere le situazioni come a loro fa comodo. La reazione risale al 2013, quando i locali abbandonati  del CAF della UIL sono stati ristrutturati e si è fondato il NUOVO CAF – Cultura, Arte, Formazione. Questo l’impegno dell’ Area, resa nuovamente agibile ed organizzata, in cui costante e fervente è l’impegno per lanciare proposte per la tutela e la promozione di Autori e Artisti: in uno spazio adatto a mostre o a incontri per ascoltare citazioni di brani o poesie.

   Per incontri particolarmente importanti, si è tenuta la Manifestazione presso Palazzo Primavera, tipo la mostra della Divina Commedia di Salvador Dalì o altri eventi, con consulenze gratuite agli Autori, grazie al servizio de Lo Sportello della Creatività.

   Praticamente presso la UIL è stata ripresa l’Idea, che vide la fondazione del Sindacato degli Scrittori nel dopoguerra, condotti da Corrado Alvaro, Libero Biagetti, Francesco Jovine.

   Quindi si è costituita una Confederazione Sindacale che si cura dello sviluppo della Letteratura e dell’Arte, essendosi allargata nelle tematiche seguendo anche le esigenze e le espressioni culturali dell’Epoca, tutto con l’esplicito intento di contribuire alla riqualificazione del livello culturale contro la superficialità, il qualunquismo, l’assenza di un senso critico, che minacciano i valori dell’emancipazione… interpretati dal Sindacato. Quindi è un’espressione di come, oltre alle necessarie lotte per il lavoro e la richiesta di equità nella distribuzione dei Beni disponibili per la Collettività, si cerchi l’Innalzamento del contenuto Culturale, divulgato non solo ai grandi critici che innalzano grandi Artisti, che hanno un sacco di soldi per pagare recensioni ed interventi giornalistici; ma è tutto un discorso di qualità, perchè il sindacato, secondo la sua funzione sindacale, non chiede soldi per la partecipazione o per la pubblicazione, come non riceve compenso alla vendita delle Opere Esposte; è solo un discorso promozionale, per permettere l’espressione artistica ad ogni Autore che Vale.

   Certo, con le difficoltà ed i limiti che l’Epoca impone, visto che soldi ne girano pochi, e tutti quanti dobbiamo limitarci nelle Imprese, anche il sindacato deve fare i conti con i contributi che arrivano, sempre più esigui.

    Ma la dialettica del NUOVO CAF è quello di portare Cultura a tutti, dando spazio a chiunque lo meriti.

   La riuscita dell’iniziativa merita molta più attenzione, e l’ho potuto constatare de visu, presso i locali ristrutturati ed organizzati a pennello per accogliere mostre, che possono essere suddivise in diverse tematiche e generi. Abbiamo visto un allestimento di stampo astrattista, anche se c’era molto figurativo, tutto con profondo significato che riesce a farsi interpretare diversamente, a seconda della ricezione dell’Osservatore. Comunque, tutte Opere Validissime, alcune mi hanno travolto con emozione: compreso un quadro astratto, che dopo averlo ammirato ho conosciuto la giovine Autrice, intervenuta per un momento, casualmente.

   Quel che colpisce in quest’Esposizione, è la diversità delle espressioni, visto che sono 34 gli Espositori. Può colpire il Colore, dei contrasti, gli accoppiamenti, le velature, i giochi d’intensità; oppure le immagini velate, appena intuibili, in ambiente molto forte di puntini o espansività che col colore trasmettono il significato; figurativi netti e contrastanti che fanno toccare con mano la durezza dell’immagine rappresentata; colori, dimensioni, accostamenti, intensità… tutto un gioco che prende l’animo e che esprime contenuti importanti, dalla tenerezza a posizioni sociali.

   Dobbiamo fare i complimenti a Sara Costanza, che oltre ad averci illustrato con molta gentilezza tutti i locali, è praticamente lei l’autrice dell’allestimento, organizzazione, contatti, un po’ tutta l’ impostazione. E svolge con passione tutte le mansioni, con risultato splendido.

 true colors  Signori, a Terni, vicino piazza Tacito, a via Pacinotti 34, di fronte gli uffici del sindacato UIL, in un locale che ha preso nome: NUOVO CAF, si trova Cultura. Sotto diverse forme, aperti a qualsiasi iniziativa. Quel che è importante, è che gli Artisti non sono quelli introdotti dalla critica, ma quelli che riescono a portare avanti il proprio Valore; anche se non hanno soldi per pagare, perché non devono pagare.

   Se una simile Organizzazione fosse sorta un pochino prima, forse non avrebbe avuto una Vita disperata e una fine sconosciuta Michelangelo Merisi, tal Caravaggio.

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