15 Apr 2016
IL MINISTERO CONVOCA LE ASSOCIAZIONI DEGLI IPPODROMI, IN ATTESA SI CORRE REGOLARMENTE
AG.RF 15.04.2016 (ore 10:09)
(riverflash) – I rappresentanti delle varie categorie dell’ippica si erano riuniti ieri, 14 aprile, a Capannelle (Roma). In mancanza di un contratto con il Ministero per le Poliche Agricole e Forestali, la sospensione delle corse nella maggioranza degli ippodromi italiani sembrava il naturale sbocco della crisi.
In apertura della conferenza stampa è stato comunicato da Elio Pautasso, Presidente di Federippodroni che, con comunicazione a firma di Marcella Bucca, Capo della Segreteria del Sottosegretario di Stato al MiPAAF con delega all’ippica, On.le Giuseppe Castiglione, le associazioni rappresentative degli ippodromi italiani sono state convocate al Ministero per un incontro il 20 aprile p.v alle ore 16.00.
In attesa dell’esito dell’incontro, gli ippodromi che avevano annunciato la sospensione delle corse ippiche a partire da lunedì 18 aprile, hanno ritenuto doveroso confermare la prosecuzione dell’attività. ANI, Coordinamento Ippodromi e UNI sono state rispettivamente rappresentate nella conferenza da: Francesco Maisto, Attilio D’Alesio e Concetto Mazzarella.
Segue la pubblicazione della nota informativa condivisa dagli organizzatori della conferenza e illustrata nel corso della stessa:
PREMESSA
Le Associazioni delle società di corse (ANI, Coordinamento, Federippodromi e UNI) hanno indetto questa conferenza stampa per evidenziare l’attuale e drammatica situazione che le imprese del settore attraversano e che, in assenza di adeguati interventi, rischia di travolgere l’intera filiera ippica.
Nessun imprenditore si augura di produrre in perdita e in gravi condizioni economico-finanziarie, bensì opera e rischia per produrre ricchezza, certamente, nemmeno immagina di sospendere o cessare la propria attività.
Le associazioni imprenditoriali si sono esposte con un’iniziativa che non ha precedenti nella storia dell’Ippica italiana, in quanto si ritengono responsabili del destino delle centinaia di famiglie dei loro lavoratori, delle possibilità di allenamento delle migliaia di cavalli ospitati presso i propri centri di allenamento e degli operatori che li seguono, del presidio e della manutenzione di importanti asset pubblici come gli ippodromi comunali, del gettito erariale e contributivo che la filiera genera anche attraverso la raccolta delle scommesse.
Questa breve premessa è necessaria per mettere in risalto lo stato d’animo delle persone che hanno la responsabilità della gestione delle società di corse che, in questo momento, sono costrette a compiere scelte dolorose che mai avrebbero voluto adottare.
Entrando, ora, direttamente nel tema in questione è necessario chiarire subito che tutte le società di corse, ad eccezione di quelle aderenti a SDCA (Taranto, Follonica e Firenze) hanno respinto con forza le proposte del MiPAAF relative al taglio delle risorse e alla trasformazione del rapporto contrattuale, che da sempre ha regolato i rapporti tra le società e l’UNIRE e l’ASSI, prima, e il Ministero, dopo, in una sorta di “contribuzione” quantificata e elargita discrezionalmente dal MiPAAF.
Il motivo della nostra avversione sta nella consapevolezza della assoluta incongruità delle risorse messe a disposizione e nella totale assenza di un contraddittorio tecnico-giuridico sulla natura giuridica del rapporto è sulle modalità operative di erogazione delle risorse stesse .
Una grande parte di queste società, e precisamente le società che gestiscono gli ippodromi di Roma (Trotto e Galoppo), Bologna, Cesena, Torino, Pisa, Varese, Merano, S.Giovanni Teatino, Grosseto, Villacidro, Mediterraneo (Siracusa), Foggia, Palermo, Montegiorgio sono state costrette, per le oggettive ragioni che di seguito evidenzieremo, a sospendere l’attività ippica negli ippodromi.
Altre società, per varie e differenti ragioni, hanno ritenuto di continuare, al momento, la propria attività.
Ma è pacifico che tutte le associate e altre società che non aderiscono all’agitazione hanno già adito, o dichiarato di farlo a breve, le vie legali per vedere annullati tutti gli atti compiuti dal Ministero, ritenuti illegittimi, che stravolgono il normale esercizio delle “imprese ippodromo” trasformandole, non in soggetti “senza fini di lucro” (che comunque devono raggiungere il pareggio) ma addirittura in “associazioni o club” nei quali i soci, ogni anno, ripianano le perdite di tasca propria.
Tali contenziosi si possono e devono evitare perché non portano a nulla nell’immediato e avranno come esito solo l’affossare definitivamente un settore in buona parte già distrutto.
RAPPORTI CON IL MiPAAF
Occorre, ora, brevemente riassumere i rapporti contrattuali intercorsi nell’anno 2015.
Per il periodo gennaio-marzo 2015 il MiPAAF proroga i contratti con le società di corse, in essere a fine 2014, ma riducendo i corrispettivi, e comunica la volontà di raggiungere un nuovo accordo secondo i dettami del parere del Consiglio di Stato del 10 dicembre 2014.
In data 31 marzo 2015 il MiPAAF trasmette alle società di corse una nota con la quale comunica la proroga dei rapporti contrattuali fino al 31 luglio 2015 e l’avvio di procedimento, ai sensi dell’art 7 della legge 241/1990, per la definizione di un nuovo accordo. Seguono numerosi incontri, atti istruttori e richieste di pareri necessari per la nuova disciplina del rapporto contrattuale.
In data 28 luglio 2015, il MiPAAF, a conclusione del procedimento amministrativo avviato, considerati i pareri del Consiglio di Stato, dell’Agenzia delle Entrate mutuato dalla sentenza della Cassazione del 25 gennaio 2015 (tutti espressamente richiamati nel decreto n. 53561) approva l’accordo transitorio che regola i rapporti contrattuali e all’articolo 3 riconosce la natura di corrispettivi alle erogazioni che sono remunerative dei servizi resi, confermando tra l’altro lo stanziamento di 57 milioni di euro in favore del comparto società di corse.
Nei mesi autunnali si avviano le riunioni per addivenire ad un nuovo accordo tra le parti per l’anno 2016 e nel mese di settembre tutte le associazioni degli ippodromi inviano loro proposte al Ministero, così come richiesto. Solo il 26 ottobre il MiPAAF convoca tutte le società per presentare una proposta di convenzione (mai sovvenzione) ed il Direttore Generale annuncia un taglio di risorse per il settore di 20 milioni di euro.
Tutti i rappresentati delle società di corse manifestano la loro preoccupazione e richiedono, più volte e con note ufficiali, da novembre a marzo, incontri sul tema delle risorse al sottosegretario on.le Castiglione. Dette richieste non hanno avuto alcun seguito.
In data 28 dicembre 2015 le società di corse ricevono dal MiPAAF il DM 4442 (Criteri generali per l’erogazione delle sovvenzioni in favore delle società di corse e per la classificazione degli ippodromi) e il documento di Accordo per la disciplina del rapporto tra MiPAAF e società di corse per il periodo 1 gennaio 29 febbraio 2016. Detto accordo pur introducendo “un anomalo concetto di sovvenzione” continua a definire corrispettivi le erogazioni fatte alle società di corse per i servizi resi.
Detti atti sono stati impugnati presso il TAR da molte società di corse.
Nel corso della riunione del 10 febbraio 2016 lo stesso MiPAAF comunica a tutte le società che l’accordo per i mesi di gennaio e febbraio, predisposto dallo stesso Ministero, è da ritenersi nullo dopo le osservazioni della Corte dei Conti.
Il 26 febbraio 2016 il MiPAAF notifica il DM 681 del 23 febbraio 2016 che conferma il precedente DM 4442 con lo stralcio dei commi 2) e 3) dell’art. 14 che riguardano i rapporti convenzionali 2016. Anche quest’ultimo DM è stato impugnato.
Di fatto dal 1 gennaio 2016 tutti gli ippodromi italiano prestano i loro servizi senza contratto e non ricevono alcun corrispettivo.
Nella foto Lanfranco Dettori