(riverflash) – Come in ogni momento di crisi trascorso nella Storia, tutti sanno come fare per uscirne fuori. Ci vuole forza, insistenza, decisione, coraggio, spirito di sacrificio, imparare a far rinunce, limiti imposti dalla necessità, affidamento a Forze Divine che si volgarizzano per rendere evidente che si porgono come soccorso verso il Popolo, spirito altruista anche in Gruppi o Associazioni che si prodigano per risolvere Casi Limite a cui lo Stato non arriva, molta pazienza e spirito remissivo.

   Adeguati tutti questi presupposti, tutti hanno un’ottica precisa di come poter superare la Crisi; i pareri sono contrastanti, ma non fa niente, basta uscire da questa Situazione così difficile.

   Certo, non possiamo pretendere di non sacrificarci, ma basta chiudere gli occhi e lasciarci scorrere nella corrente. Oddio, contraddizioni ne sorgono diverse, e sembrano anche rilevanti; ma se guardiamo attentamente, vengono prese in giro ed affrontate molto burlescamente; allora, vedrai, non saranno così importanti. Un esempio? Lo troviamo adesso nel convegno che stanno facendo a Parigi sui Cambiamenti Climatici; la questione è a livello Mondiale, ci si è accorti che siamo ad un passo dal baratro, perché abbiamo creato tali e tante disfunzioni, che le reazioni Naturali modificheranno l’Ambiente in modo da non rendere più il Mondo adatto ad accogliere Forme di Vita. Ma dato che la discussione è molto accesa, tra tante Nazioni che non sopporterebbero un freno – economico, ed altre che invece asseriscono l’urgenza di provvedimenti, tutto si concluderà con un Nulla di Fatto. Anche perché il Salvataggio dell’Ambiente presentato come necessario, viene proposto in modo talmente tenue e dilazionato, per cui l’Effetto sarebbe Nullo: però ci abbiamo provato!

   Tutto questo perché siamo chiusi nello Stato, e ci affidiamo alla Classe Politica, che ci conduce. Avessimo la Forza e la Responsabilità di essere Uomini, non ci faremmo guidare da Strutture, ma ci prodigheremmo per ragionare, constatare, unirci, provvedere. Anche se le divisioni hanno una realtà dall’inizio della Storia, quando non si sapeva cosa comportasse quel che stavamo facendo. Ma sempre è stato, che ad ogni errore si è cercato d’adeguarsi correggendolo. Quindi, constatato l’errore, diamoci da fare per organizzare la Società secondo una forma Costruttiva ed Unita, bandendo l’interesse personale che si è verificato quanto sia distruttivo.

   Però, effettivamente, finché verranno i Politici a prospettarci un cambiamento, sarà sempre com’è adesso a Parigi, perché ognuno ha dietro lo Stato, e tutta l’enorme Struttura che comporta, da cui non possono pensare di sganciarsi.

   Ieri sera, in una di quelle trasmissioni TV in cui i sorridenti presentatori accolgono molti personaggi che presentano la Via da percorrere secondo la loro ottica, ci ha colpito il personaggio col quale è iniziata la rubrica. Non era un Politico, né era inserito nell’ambiente strutturale; non era inquadrato in un Sistema, non era stampato da Rivoluzionario secondo cassetta; era un personaggio della mia (quanto nostra?) gioventù; uno di quelli che ha contato nell’evoluzione mentale ed intellettuale, che si è persa quando ci siamo dovuti uniformare.

   Non è esattamente la Storia che stiamo traversando, ci troviamo soverchiati da troppi fattori subdoli e compendiarii, ma le parole di Roger, adesso che avrà passato la sessantina e non credo da poco, sono state veramente la Speranza che andiamo cercando. Non è un personaggio circoscritto in Strutture e Situazioni, non deve osservare Limiti ed Ambienti; ha fatto un importante discorso Sociale con la sua musica, che quando avevo 14 anni m’esaltava ed era emozionante. Il messaggio si rinnova, perché la strada che potrebbe salvarci è solo quella, oltre che dell’Amore che a ‘sto livello è un concetto retorico, della Creatività nella Collaborazione; oltrepassando le scale sociali, ma realizzando l’espressione personale: fin dove vuoi, puoi, arrivi, ti va. E non c’è meglio o peggio, perché ognuno ha la sua esaltazione, nella sua dimensione. Quel che si raggiunge tutti insieme, avrà un’equa distribuzione per quel che è stato l’impegno, ma tutti avranno, tanto o poco, quel che si aspira ad avere, secondo Principi diversi, elaborati personalmente.

   Precise erano le risposte di Roger nell’intervista a Piazza Pulita, mi ha fatto emozionare perché esplicita è stata la sua esaltazione dei Valori che fervono nel mio cuore e cerco d’esprimere, pur non trovando sempre intesa. Roger Waters, i Pink Floid, la mia giovinezza, la forza di realizzare i Desideri: signori, non è acqua passata; lanciamoci nella dimensione che abbiamo constatato come l’Unica: che può farci continuare nel prolungare le Forme di Vita su questo piccolissimo Pianeta.

   Diamoci una dimensione, cerchiamo noi stessi, con la bella Musica formulare discorsi chiari è più Facile !