AG.RF.(MP).18.09.2014
“riverflash” – Professore Universitario aggregato nel settore scientifico disciplinare Chirurgia Generale, docente nel Corso di Laurea B e nella Scuola di Specializzazione della Facoltà di Medicina e Odontoiatria della Università di Roma “Sapienza” è dirigente di II livello presso la UOC CPC04 del Policlinico “Umberto I” di Roma presso il Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Vice Presidente nel Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche “B” di Lazio Sud Latina, autore di numerose pubblicazioni.
Segni particolari: “alleato dei pazienti”.
E’ questo l’identikit del Prof. Stefano Arcieri, il medico “amico”, quello che sa parlare ai malati e che ha voluto creare un blog “dedicato” per dare risposte e consigli su varie patologie, essendo in grado di spaziare su vari argomenti della Chirurgia Generale, quella chirurgia che si occupa di tutte le malattie, gravi e meno gravi.
Noi dopo averlo incontrato, lo abbiamo subito “arruolato” nel nostro team per aggiungere qualità al nostro giornale e offrire agli utenti la possibilità di interagire con lui, inviando domande, alle quali egli risponderà in modo personalizzato. Vi proponiamo qui di seguito una breve intervista per darvi la possibilità di conoscerlo meglio:
D: Un professore alleato dei pazienti….
R: “Sì è vero, lo sono e ci credo: è fondamentale la comunicazione tra medico e paziente, il rapporto deve essere di totale fiducia; noi abbiamo il compito di infonderla, di tranquillizzare il malato e stargli accanto; è un cammino da percorrere insieme, perché le persone che devono entrare in sala operatoria (parlo da chirurgo), hanno paura e si aspettano non solo professionalità ma anche accoglienza, protezione e calore umano dallo specialista che hanno di fronte”. Questo purtroppo non è sempre facile, in quanto sempre più si parla di medicina difensiva, dove il medico per paura di ripercussioni legali non vive più un rapporto con il suo paziente in completa serenità come sarebbe auspicabile.
D: Ma ad esempio, per coloro che soffrono di patologie tumorali, quale potrebbe essere l’aiuto che il medico può dare, oltre a curare la patologia?
R: “A tutti coloro che si trovano in questa difficile situazione, io personalmente consiglio di mantenere uno “stile di vita” in grado di allontanare il più possibile lo stress e le comprensibili paure, questo per mantenere la mente più serena. Ogni essere umano è formato da mente e corpo che sono inscindibili e agiscono in sinergia per mantenere l’equilibrio e la reattività dell’intero sistema, compreso quello immunitario. Ritengo che una “mente” serena (il pensiero positivo) sia fondamentale per affrontare con il “corpo” la patologia tumorale e così rispondere meglio, sia all’intervento chirurgico, che alla eventuale terapia successiva”.
D: qual è secondo lei la patologia più diffusa in questo momento storico?
R: “Sicuramente l’ipocondria, la patofobia (sostanzialmente, la paura delle malattie): molti pazienti vengono da me, lamentando sintomi che non sono collegati ad alcuna patologia e ciò, sicuramente, deriva anche dalla precaria situazione sociale ed economica in cui si trova attualmente il nostro paese: molte persone, infatti, già insicure rispetto al proprio futuro vivono la quotidianità con stress e preoccupazioni che sfociano (risuonano) alla fine sul piano somatico con i più svariati disturbi (la cosiddetta malattia psico – somatica).
D: Sappiamo che lei ha recentemente messo in piedi un blog: qual è l’obiettivo di questa nuova iniziativa?
R: “Quello di dare risposte il più possibile esaustive, sulle varie patologie, risposte che il paziente non può trovare su internet, ma che devono essere date dagli specialisti. Troppo spesso i pazienti si rivolgono ad internet per avere delle risposte sui propri disturbi ma quasi sempre le notizie che assimilano ed interpretano da soli, senza l’aiuto di un medico, li portano ad una accentuazione delle preoccupazioni peggiorando la situazione. A me personalmente (e credo non solo a me), capita spesso di trovarmi in un contesto di tempo libero, a cena con degli amici ed evitare di dire che sono un medico, perché altrimenti, la serata “amichevole”, si trasforma in una serata monotematica di domande e chiarimenti medici con buona pace della serenità del convivio. Ecco quindi che mi è venuta l’idea di creare un “blog” su internet, “un contenitore” al quale i pazienti posso accedere per porre domande ed avere tutte le risposte “personalizzate” possibili, in grado di scacciare qualsiasi dubbio sulla propria malattia o supposta tale!!!
D: Meglio non svelarsi quindi, per trascorrere una serata in tranquillità?
R: Sicuramente sì, perché anche noi medici, dopo una giornata intera “dedicata” ai nostri malati, abbiamo bisogno dei nostri momenti di relax e quale situazione migliore, se non quella di una cena tra amici, senza parlare di medici e malattie?
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