(riverflash) – E’ intervenuta la paura dell’Africa; tutti la considerano in una maniera, ed è pericolosa, dinamitarda, vogliono portare la distruzione in Europa. Anche se, facendo un calcolo ad occhio, ci vogliono almeno 4 Europa per fare l’ Africa; e Noi già ci sentiamo tanto diversi, con una Storia che ha reso tante Nazioni suddivise in altrettanti Stati: in una condizione settaria e dogmatica è anche l’ Africa, ma le divisioni di territorio non sono così nette, almeno per gli spostamenti delle popolazioni Nomadi. Poi, per quanto riguarda la lotta tra gli Stati, quella è sempre crudele; in Africa si oltrepassano i limiti che si mistificano in Europa, che siamo il continente che porta al Progresso, Bontà e Civiltà, tutto secondo la Grazia di Dio. Però, non per distrazione, non è stata evidenziata una notizia il giorno che è esploso il caso dell’ attentato di Parigi. Tanto scandalo per i morti in Francia, che con la loro testimonianza hanno dimostrato necessità di contrastare il “Terrore”, in quanto i Politici sono chiamati a prendere provvedimenti drastici, in difesa dell’Umanità e dell’Ordine Sociale; lo stesso giorno in Africa altro attentato ha causato 150 morti, ma nessuno è sceso in piazza indignato, perché i morti da una parte non sono morti proprio come da quell’altra. Tutto per giochi politici, sui quali bisogna ragionare e non assorbirli passivamente.
Allora, presso il Caffè Letterario della Biblioteca di Terni, si è svolta una conferenza, onde avere una visione equilibrata del continente a Noi di fronte, sempre sottovalutato, ma dal quale avremmo molto da apprendere.
Illustrazione è stata data da chi aveva cognizione di causa sull’argomento: il prof. Raffaele de Lutio che, tra i vari ruoli d’alto livello, è Responsabile dell’Accademia Diplomatica, con un trascorso come ambasciatore presso la sede in Etiopia per quasi 5 anni. Il suo rapporto è stato brillante, chiaro, preciso.
Le attese, indubbiamente, erano di una relazione ad alto livello, da cui si attendevano spiegazioni delucidanti e non retoriche, come facilmente vengono divulgate. L’attesa è stata, non soddisfatta, direi oltrepassata. Senza entrare nel Passionale, Compassionevole o Paternalista, è stata data una Dimensione della situazione, che può variare in diverse Regioni, ma è ricca di doti trascurate; forse perché non interessano al Mercato che, quelle che riesce a far esprimere, preferisce sfruttare invece di Valorizzare. Lo conosciamo il Gioco di Mercato, dovrebbero stare attenti, per un Cambiamento d’Epoca, tutto cambiano.
Illustrando, certo, quel che è, e non quel che potrebbe essere, il prof. de Lutio ha evidenziato una forza enorme che si sta evolvendo al massimo livello, in modo da creare una situazione nella scienza, nella ricerca e nel benessere. Del mese di settembre di quest’anno è la scoperta, in Sudafrica, di un nuovo antenato dell’uomo, l’Homo Naledi, i cui ritrovamenti sono stati analizzati da un gruppo di ricerca internazionale, coordinato dal paleontropologo Lee Berger dell’università sudafricana di Witwatersrand, a Johannesburg… . Dietro questi spunti grandiosi, però, ci sono altre forze, che sono presenti in varia forma. L’America sta esalando le sue ultime forze, e dovrà accettare d’essere stata superata nello sprint delle Innovazioni dalla Cina, India, Corea, altre Nazioni dell’Area Asiatica. Ma non è sempre la stessa cosa, perché la rivalsa non comporta gli stessi obblighi; che sono comunque necessari, ma di diverso ordine, quando più o meno umanitari. La riduzione del prezzo delle Materie Prime, di cui non so se avete indovinato, è soprattutto nel Petrolio, ha provocato un calo nella crescita demografica, che è sempre in crescendo, ma meno di prima. Come, altra caratteristica che bisogna calcolare, gli Africani sono pagatori, onesti e puntuali; ma necessariamente le forme sono diverse; nel senso che può essere necessario il guadagno prima, e le Aziende, le Ditte piccole di questo soffrono, a volte troppo, ed è crack. Come dappertutto ove si svolge l’ industrializzazione, forza lavoro arriva a valanga; ma non conoscendo le operazioni ed i sistemi per attuarla, non può essere impiegata, quindi si formano grossi Agglomerati di Ansiosi Pezzenti, che hanno come metodo di sopravvivenza solo la Delinquenza. Questa non è una situazione carina, infatti gli Stati cercano di superarla, ma con sistemi diversi: quando più o meno creativi. In particolare in Egitto ed in Etiopia, il Governo è molto autoritario; ciò comporta una Forza Interna del Potere, ma poca elasticità nella gestione delle Imprese, che sono in difficoltà per schemi troppo dogmatici e restrittivi. Eppure, la mentalità dei Fuoricontinente non riesce a capire le effettive esigenze dei Residenti, dovute a situazioni di Vita e formazione Culturale o Quotidiana. Per esempio, quando il Governo è andata incontro ai Nomadi volendo istituire scuole per i bambini e strutture che sembrano necessarie, la ricezione è stata ottima per l’Accoglienza ricevuta, ma il Capo delle popolazioni che bivaccavano spostandosi periodicamente, è andato dal Capo del Governo a dire che i bambini sapevano loro come educarli, secondo i loro principi, nella loro comunità; ma sarebbe stato molto utile fossero stati forniti dei cellulari; e non è strano, perché avrebbe molto agevolato gli spostamenti ed i loro arrivi programmati a dovere, ottemperando a tutte le difficoltà che erano risolte, fin’ad allora, con uno sparo. Per questo, non possiamo presumere di portare la nostra Civiltà e Cultura in Africa, perché i presupposti sono talmente diversi che si creerebbe solo confusione; in quanto in Africa bisogna far conciliare evidenti Contraddizioni. Come, per esempio, decise le imprese a fare le Centrali Elettriche, era il caso di farne poche e grandi, o tante più piccole? Per un verso una maniera, altro verso conveniva quell’altra. E’ stato deciso di farle Grandi, ed i problemi sono venuti fuori; come ne sarebbero venuti altri se si fosse deciso d’erigerle Piccole. Comunque, c’è da constatare l’ampliamento della Classe media, messo in luce dall’aumento delle automobili e dei supermercati. Se son questi i metri, la Situazione è facile da definire. Ma il problema, salta fuori sempre con l’insediamento di un Governo, che deve dipendere sempre dalle forze estere, e non è facile farle conciliare con la situazione Interna. Tanto più che la migrazione, anche internamente, non è strana ma ovvia per tante popolazioni; ed i confini che non sono controllati, rendono naturale il passaggio delle greggi nelle zone più adatte, a seconda delle stagioni.
Mi rendo conto che rischio di diventare noioso, eppure molti sono gli appunti presi che potrei riportarvi. Ma scusate, non c’è motivo di leggere, non erudisco molto. Durante l’esposizione il prof. de Lutio è stato avvincente e interessante, facendo seguire dei filmati con grafici esplicativi. Io racconto cose che rimangono vuote.
Vorrei però dire, questo sì, che l’Africa è una terra enorme, in cui bisogna saper girare. Non si deve contrastare la loro forma mentis, le loro abitudini; se no si rischia grosso. Anche i rapporti sessuali, sono molto lineari e scanditi; ma non pensate che infrangere le abitudini tramandate, non faccia niente; perché grave sarà la pena per l’infrazione. Eppure, se ho capito qualche cosa, il problema africano è quello che, ormai da secoli, è un incontro-scontro tra culture ed usanze indigene, con chi è arrivato a sottomettere. L’evoluzione storica molto è scorsa, ma le divergenze hanno creato la frattura: da una parte i Grossi Affaristi, che sviluppano una Classe Dominante, col petrolio, diamanti, oro, metalli preziosi vari, eccetera; dall’altra si mantiene sottomessa la maggior parte della popolazione che non riesce ad adeguarsi a sistemi e strutture che non sono parte del suo bagaglio; compresa una rilevante schiera di Nomadi che, completamente al di fuori dello Stato, proseguono la loro attività, con tutte le difficoltà del caso.
Volete arrivare Voi per soccorrere chi giudicate stia in condizioni così precarie? Avete Buon Cuore, ma non avete capito Niente. Gli Africani, dalla Libia al Capo di Buona Speranza, si sono sviluppati e maturati con un’Umanità completamente su basi diverse dalle nostre, in zone che offrono spettacoli che noi neanche ce li sogniamo. Allora, non cerchiamo di renderli come noi, cosa che non diventeranno mai anche perché l’intenzione losca è quella di renderli dipendenti (come, forse peggio di noi); assorbiamo, attraverso lo scambio, il ricco e bellissimo bagaglio che ci potrebbero dare, lasciando che sviluppino le loro forme di Condivisione Sociale; sarebbe quindi ipotizzabile che, riusciti a superare e mettere a posto loro le Sovrastrutture (cosa di cui son ricchi, dalle popolazioni indigene ai Grandi Centri economici), conducano l’Esistenza verso la Libertà.
Sono un Illuso Idealista che costruisce la Storia con la fantasia?
Allora accetto di dire solamente che le Popolazioni Africane, cambiando Sistema, verranno condotte verso l’Autonomia e la Creatività.
Ma l’Africa è troppo Bella, non dobbiamo manometterla!