AG.RF 28.04.2015 (ore 18:17)
(riverflash) – Ampiamente ventilata, è arrivata nel primo pomeriggio la richiesta della fiducia sull’Italicum, la riforma della legge elettorale. A presentarla la ministra Maria Elena Boschi, che non ha fatto in tempo a concludere il proprio intervento. Le urla di disapprovazione dei parlamentari dell’opposizione hanno sovrastato le parole della Boschi. “Vergogna”, “Fascisti” gli appellativi verso il governo, con la presidente della Camera, Laura Boldrini, in veste di Cavaliere Bianco dell’esecutivo. Lei eletta nelle liste SEL si è trasformata in renziana di ferro. Arturo Scotto, capogruppo di SEL, ha affermato: “È il funerale della democrazia”, mentre i suoi compagni di partito facevano piovere crisantemi in aula. Va all’attacco Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia: “Non consentiremo il fascismo renziano. Faremo di tutto per impedirlo, dentro e fuori questa Aula. Non consentiremo che questa Aula sia ridotta a un bivacco di manipoli renziani”. Strano voltafaccia dei Berlusconi-Boys che hanno scritto insieme a Renzi la legge elettorale e hanno assunto una posizione critica dopo l’elezione a Presidente della Repubblica di Sergio Mattarella.
Scontata l’opposizione al progetto del governo del MoVimento 5 Stelle. Fabiana Dadone ha affermato: “Siamo davanti alla ennesima presa in giro. Il governo se ne frega della sua maggioranza. Se la gente sapesse quello che qui dentro state facendo vi prenderebbe a pedate. Il vostro è un atteggiamento da miserabili”.
Critico Ignazio La Russa, ex-ministro della Difesa: “La piccola pattuglia di Fratelli d’Italia farà opposizione”.
Una mossa che rivela la debolezza dell’esecutivo che, temendo la bocciatura, ha posto la fiducia. Non la pensa così il premier Renzi, assente in Parlamento ma puntuale su twitter: “La Camera ha il diritto di mandarmi a casa, se vuole: la fiducia serve a questo. Finché sto qui, provo a cambiare l’Italia”.
In aula Rosato (PD) non è riuscito a parlare per il grande frastuono, Laura Boldrini urlava reclamando il silenzio, poi ha sospeso la seduta convocando i capigruppo.
Nel primo pomeriggio, prima del Cdm che ha deciso per la fiducia, la Camera ha respinto, a voto segreto, le questioni pregiudiziali di costituzionalità all’Italicum. I voti contro sono stati 384, 209 quelli a favore. Bocciate, con 385 no e 208 sì, anche le questioni pregiudiziali di merito. In mattinata Montecitorio aveva già respinto le questioni pregiudiziali di costituzionalità al decreto legge sull’Election day presentate dalla Lega e da Fi.
Probabilmente la preoccupazione del governo viene dalla spaccatura interna al Partito Democratico. Prima della richiesta della fiducia da parte della ministra Boschi, il suo compagno di partito Alfredo D’Attorre aveva dichiarato: “Sia il voto di oggi, sia il numero limitato di emendamenti, non offrono nessun alibi per la fiducia. Sarebbe una scelta sciagurata”. Roberto Speranza, ex-capogruppo PD, ha dichiarato che non voterà a sostegno del governo. Pippo Civati lo ha affermato su twitter: “Fiducia sull’Italicum: non la voterò. Una scelta forzata, non giustificata da nessun elemento, nè numerico, nè politico”. Come Speranza e Civati potrebbero non votare la fiducia altri esponenti PD, quali Pier Luigi Bersani, Gianni Cuperlo, Nico Stumpo e Giuseppe Lauricella.
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Michela Riviello dice:
Pubblicato il 28-04-2015 alle 20:39
Ma Iddio un fulmine non lo fa cadere mai da quelle parti??