22 Ago 2013
IL GOVERNO APPESO AD UN FILO: IL VERTICE DI IERI TRA LETTA E ALFANO HA EVIDENZIATO POSIZIONI ESTREMAMENTE DISTANTI
“riverflash” – La sensazione è che ora il governo abbia proprio le ore contate; infatti ieri si è svolto un incontro tra il presidente del Consiglio, Enrico Letta e il ministro dell’Interno e vicepresidente Angelino Alfano che di fatto ha evidenziato come le posizioni dei due in merito al voto in giunta sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore, restino distanti. Si è trattato di un faccia a faccia durato più di 3 ore in merito appunto al voto sulla decadenza di Berlusconi da senatore a seguito della condanna in Cassazione nel processo Mediaset che l’ha visto condannato a 4 anni di reclusione (3 dei quali condonati in virtù dell’indulto) per frode fiscale. Il premier Letta va ripetendo da giorni di confidare nel senso di responsabilità di tutti e si augura fortemente che non si arrivi ad una crisi di governo che sarebbe “paradossale, visto che l’Italia è riuscita a tenere in momenti più duri della sua storia politica”. Dall’altra parte però, c’è il Pdl che ha lanciato un vero e proprio ultimatum all’esecutivo: la crisi di governo sarà inevitabile se non ci saranno garanzie sul caso Berlusconi e occorrerà decidere entro 10 giorni. Ora dunque la situazione per l’esecutivo si sta facendo veramente pesante, la sensazione è quella di essersi infilati in un tunnel senza uscita, del quale non si vede la fine, né una soluzione. Ciò che in sostanza il Pdl contesta maggiormente al Pd e un atteggiamento pregiudiziale nei confronti del cavaliere, nel momento in cui illustri giuristi hanno espresso dubbi sulla retroattività della legge Severino, relativa all’incandidabilità dei condannati: a questo proposito, il Pdl sta valutando l’ipotesi di un ricorso in Consulta. Così in questi giorni sta succedendo di tutto: le acque nel Pdl sono agitatissime e il monito lanciato dal partito è stato estremamente chiaro: “se la commissione in Senato, voterà contro Silvio Berlusconi, i nostri ministri non rimarranno seduti allo stesso tavolo di chi è il carnefice di Silvio Berlusconi”. Dall’altra parte c’è il Pd che afferma, per mezzo del suo segretario, Guglielmo Epifani, che le sentenza vanno rispettate, la legge va applicata e deve essere uguale per tutti e sarebbe paradossale se si aprisse una crisi di governo in questa grave situazione di crisi. Sembra non annunciarsi nulla di buono quindi nei prossimi giorni, in vista di questo voto (la consulta dovrebbe andare alle votazioni al massimo entro 15 giorni) che sta tenendo un po’ tutti con il fiato sospeso e sta condizionando l’andamento politico del nostro Paese…E nel frattempo gli italiani cosa pensano di tutta la questione? Le persone intervistate in merito, hanno risposto più o meno tutte la stessa cosa: “i problemi giudiziari e politici di Berlusconi non interessano a nessuno”, “tanto i politici sono tutti uguali, destra, centro, sinistra ed è difficile oggi riconoscersi e farsi rappresentare da uno di essi”, “tanto a noi tocca pagare le tasse mentre loro non hanno abbassato i loro stipendi” e “il nostro Paese è caduto talmente in basso che ci vergogniamo di essere italiani, visto che siamo considerati l’Italia delle mazzette e della corruzione”…..