IL FIGLIO DI RIINA A “PORTA A PORTA”: ED E’ BUFERA SULLA RAI. VERTICI CONVOCATI DALL’ANTIMAFIA

AG.RF.(redazione).o7.04.2016

“riverflash” – Tutti sconcertati per la messa in onda dell’intervista a Salvo Riina, (figlio del boss Totò), nella trasmissione “Porta a Porta”, condotta da Bruno Vespa. E ora è  bufera. Si è andati avanti tutto il giorno con l’incertezza della possibile mandata in onda dell’intervista, ma alla fine si è deciso per il via libera: e così Salvo Riina si è presentato in televisione e con la “scusa” di presentare il suo libro, è stato intervistato. Durissime le reazioni da più parti: Grasso ha parlato di “mani macchiate di sangue”, la Bindi di “negazionismo”, Maria Falcone di “notizia incredibile: Rita dalla Chiesa ha postato su facebook la sua reazione, affermando di essere “senza parole”, Fnsi e Usigrai hanno giudicato “scellerata” la scelta e Bersani ha disertato la puntata. Insomma ieri è stato il caos e sicuramente le polemiche avranno una coda istituzionale: la Commissione parlamentare antimafia ha convocato per oggi stesso, giovedì 7 marzo, alle 16, la presidente della Rai, Monica maggioni e il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, per un’audizione urgente sulla vicenda.
Salvatore Riina junior, figlio del boss più spietato di Cosa Nostra, ha risposto alle domande di Vespa come può rispondere un figlio: “Amo mio padre  e non sono io a doverlo giudicare”, ma alla domanda su Falcone e Borsellino non ha voluto rispondere per “evitare strumentalizzazioni”: “Ho rispetto per i morti” e se l’è cavata così. Rispetto all’attentato di Capaci, in cui i killer della mafia, uccisero Giovanni Falcone, sua moglie e la scorta, si è limitato a dire: “Nel 1992 avevo 15 anni, eravamo a Palermo e sentivamo tante ambulanze e sirene; venimmo a sapere che avevano ucciso Falcone. La sera tornai a casa e c’era mio padre che stava guardando i telegiornali, ma non mi venne affatto il sospetto che ci potesse essere lui dietro quegli attentati”. E ora non resta che aspettare il risultato dell’audizione in merito alla vicenda destinata a continuare a far parlare si sè.