IL DISCORSO CREATIVO DI DANILO ROSSI & THE NEW GIPSY PROJECT

di Francesco Angellotti (AG.RF 26.02.2024)

(riverflash) – Creativo è un discorso musicale quando, partendo da basi tradizionali, sviluppa un discorso proprio; senza rielaborare né copiare, ma seguendo il filo trovando il senso proprio, che si riallaccia a contenuti i quali si possono attribuire ad una impostazione specifica, lanciata non solo dal genere Classico.

   Ha adottato questa linea di principio la “prima viola della Scala di Milano”, importante centro di divulgazione, in quanto la tecnica viene cercata ed espressa dai più bravi Artisti e Compositori sul piano internazionale.

   Danilo Rossi, protagonista del “Trio Gipsy Project”, sentiva come espressione intima di voler dare spazio al genere popolare, che provenisse dalla Cultura Gitana.

   La ricerca è stata molto difficile, anche per il fatto che i rapporti non erano facili; fino a quando ha conosciuto tre Rom: musicanti di strada; abitando in Romania e svolgendo l’attività nella Capitale, suonavano benissimo strumenti caratteristici del genere da lui cercato, introducendo oltre al contrabbasso ed alla fisarmonica, anche il caratteristico cymbalom.

   S’incontrarono l’Emiliano con i tre componenti del Gruppo New Gipsy Project e trovarono subito affiatamento nel discorso che avrebbero potuto ampliare, sviluppando le due matrici che si sarebbero potute unire nell’entusiasmo.

   Danilo Rossi dovette apprendere molto nel campo del ritmo e della struttura di una composizione, ed anche i tre  provenienti dall’Est si sforzarono di plasmare la loro musica in una impostazione classica, impostata su schemi

   Presso il Teatro Secci di Terni, domenica 25 febbraio si è potuto apprezzare come il discorso elaborato dai 4 interpreti, rappresentasse la nuova proposta verso una nuova dimensione.

   L’Arte Musicale ha trovato spunto col massimo entusiasmo, rinnovando completamente un tema già noto, ma stilando un discorso con gioia, poco seguita nel campo tradizionale. Non si trattava di rifacimenti, che quando vengono presentati son solo proposte senza senso, mancando il retroterra; perché quando un motivo è stato scritto, rappresenta un bagaglio irripetibile, nel contesto e personalità, che sviluppavano un momento unico.

   Invece domenica 25 a Terni s’è espressa una Musica unica e trascinante. I primi brani prendevano spunto da autori importanti: Dvoràk, Brahms, Bartòk ed altri; nella seconda parte è stata ascoltata un’ estrapolazione d’ estrazione Gitana, trasmessa con entusiasmo da tutta la Civiltà Rom, che ha messo in musica un bagaglio da cui avremmo solo da imparare.

   Infatti sarebbe indicativo contare le vittime ad Auschwitz, nella II Guerra Mondiale, che vennero inflitte ai prigionieri Rom; in percentuale furono più degli Ebrei; ma ancor più significativo fu il percorso che, in veste nomade, i Rom fecero dall’India fin al centro d’Europa dell’Est, marciando verso Ovest. Il percorso iniziò 2 000 anni or sono, ed in tutto questo tempo, MAI i Rom scesero in Guerra: con nessuno. Adesso, che il pericolo è così prossimo a casa nostra, dovremmo prendere lezione           Attraverso le note musicali, che vengono donate agli uditori attraverso un impeto che riscalda il cuore, si irradia l’Euforia  e l’ Entusiasmo, uniformando nella comunione le varie popolazioni, inneggiando al principio Umano, rifiutando il settarismo.

   Bellissimo è realizzare un messaggio sociale che, senza lotte e recriminazioni strillate con odio, afferma principi etici attraverso gli accordi trasmessi dalle note, che hanno trascinato un foltissimo pubblico ad entrare nella scena con gioia e partecipazione; oltre agli applausi scroscianti lunghissimi e partecipati: ma nella serata è stato un particolare accessorio, sentendoci tutti infervorati dell’intima Carica Personale.