4 Feb 2013
I VENDITORI DI FUMO
(RIVERFLASH) -Qualche anno fa abbiamo assistito al processo ed alla condanna di Vanna Marchi e della figlia. Tutti a darle contro e tutti contenti che l’abbiano sbattuta in galera. Di cosa la si condannava? Di aver imbrogliato tanti creduloni, facendo loro credere che li avrebbe fatti guarire da malattie incurabili o tolto il malocchio (non ne sono certo, ma era per qualcosa di simile). Il motivo della condanna e del pubblico ludibrio consisteva quindi di essersi approfittata di tanti ingenui e di averli convinti che le sue proposte erano veritiere, facendosi pagare ben bene. E allora tutta la pubblicità alla televisione che cosa fa? Sarà tutto vero quello che ci propinano? Tutti i prodotti pubblicizzati hanno veramente le doti reclamizzate? Per non parlare poi dei politici che, durante il periodo pre elettorale, cercano di convincerci di una serie di promesse che poi non mantengono quasi mai. Qual è la differenza fra Vanna Marchi ed i nostri beneamati politici? Forse che Vanna si faceva pagare direttamente, mentre i politici si appropriano di somme che derivano dalle tasse derivanti da denaro requisito ai cittadini? (da notare che ho usato la parola “requisito” che è normalmente usata dagli americani quando si parla di tasse). Forse che la differenza sta nell’oggetto della promessa? Vanna prometteva guarigioni, i politici promettono di ridurre le tasse, di far ripartire l’economia, di dare lavoro ai giovani ecc. Né Vanna né i politici ci dicono però come fanno a mantenere le loro promesse. Allora, qual è la differenza? Se Vanna è stata condannata per aver imbrogliato i vari “Calandrino”, la stessa pena dovrebbe essere inflitta ai politici che non mantengono le promesse elettorali.
di Claudio Peretti