1 Mar 2013
I VECCHI PARTITI COME I “POLLI DI RENZO”
(riverflash) – Assistendo ai dibattiti televisivi del dopo elezioni, in cui intervengono i rappresentanti dei vecchi partiti, constato con rammarico che i vecchi politici, anche se anagraficamente giovani, non sanno uscire dai vecchi schemi: il PD attacca il PDL e viceversa. Il PD gioisce dei guai giudiziari di Berlusconi e il PDL si barrica e scomunica la magistratura politicizzata. Non si rendono conto che il vento è cambiato e fanno l’unica cosa che sanno fare, e che ormai non serve più: litigare. Una volta litigavano per il potere, ora litigano per abitudine e mi paiono i famosi polli di Renzo, di manzoniana memoria, che, pur essendo portati al macello, non sanno fare altro che litigare, invece di cercare di capire la situazione e cercare una via di fuga. (Come scrive Manzoni “ … [Renzo] faceva sbalzare quelle teste spenzolate; le quali, intanto, s’ingegnavano a beccarsi l’una con l’altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura”). Anni fa, in qualità di dirigente industriale, ho partecipato ad un interessante seminario, in cui si cercava di capire come mai le grandi ditte non fossero sopravvissute al passare degli anni: una delle poche che era sopravvissuta alla crisi del 1929 erala NOBEL, che però aveva completamente cambiato prodotto, dalla produzione di dinamite, era passata a produrre materie plastiche. Tutte le altre erano scomparse. Questo in quanto tutte le imprese, come gli esseri viventi, passano attraverso le varie fasi della vita: l’infanzia, la giovinezza, la maturità ed il declino. Perché ci meravigliamo se la stessa cosa accade ai partiti politici, anch’essi organizzazioni umane, e quindi soggetti alle stesse regole naturali della vita? E’ ormai evidente che il vecchio modo di fare politica si è estinto, come i dinosauri; un esempio? Il PD poteva fare comela NOBEL(cambiare prodotto), poteva fare vincere le primarie a Renzi e, probabilmente, vincere le elezioni con una stragrande maggioranza. Il fatto che non l’abbia capito fa presagire anche per il PD un lento declino, come sta succedendo al PDL. Potrebbe sopravvivere solo se anticiperà il M5S con le riforme, se farà scelte coraggiose per ridurre i costi della politica e dello stato: in tal caso come potrebbe il M5S votare contro? Dicono che Grillo non pensa al lavoro ma loro si: ma cosa vuol dire pensare al lavoro? Il lavoro non lo generano i politici, lo generano le imprese, e tornerà solo se scenderanno le tasse e se i prodotti delle imprese torneranno ad essere competitivi, quindi anche le affermazioni sul lavoro dei partiti ormai non sono altro che un rigurgito di campagna elettorale. Il non accorgersi che la campagna è finita è anch’esso un chiaro segno che questi non capiscono più nulla.
AG.RF. (di Claudio Peretti) 01.03.2013