7 Nov 2013
“I MIEI FIGLI SI SENTONO COME EBREI SOTTO HITLER”: LA FRASE DI BERLUSCONI CHE HA FATTO ARRABBIARE LA COMUNITA’ EBRAICA
“riverflash” – “Un paragone offensivo e inappropriato”. E’ stata definita così dalla comunità ebraica, la frase pronunciata ieri da Silvio Berlusconi a proposito della persecuzione (secondo lui) che stanno subendo i propri figli che hanno affermato di sentirsi come gli ebrei in Germania durante il regime di Hitler “abbiamo tutti addosso”. Ma la frase non è piaciuta a Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica di Roma che ha parlato di frase fuori luogo, così come Renzo Gattegna, presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane che l’ha ritenuta inoffensiva “per la memoria di chi fu privato di ogni diritto e, dopo atroci e indicibili sofferenze, della vita stessa”. Pacifici ha anche aggiunto che “Berlusconi non deve chiedere scuse agli ebrei ma piuttosto a se stesso, il paragone è assolutamente inadatto: il clima in cui si viveva sotto il periodo nazista era un clima di persecuzione di stampo razzista e famiglie ebraiche dopo essere state discriminate, intimidite, venivano catturate e uccise, tutti, bambini compresi. Non c’erano processi né tribunali, non c’era possibilità di appello. A questo punto forse, sarebbe più interessante chiedere direttamente ai figli, come si sentono dopo questo paragone”. Anche il Pd è sulla stessa lunghezza d’onda, indignato per la frase pronunciata dall’ex premier e dal capogruppo alla Camera, Roberto Speranza, mentre Berlusconi parla di “strumentazione politica di una frase”. Una cosa però è certa: nel bene o nel male, qualsiasi cosa faccia o dica Silvio Berlusconi, non c’è nulla che passi inosservato….