I GIALLI DI CINEMA AL BELVEDERE: «SO CHE MI UCCIDERAI» DI DAVID MILLER

AG.RF  30.07.2013  (A.V.)

(riverflash) – Una ricca scrittrice di teatro si innamora di un giovane attore di dubbio talento e lo sposa. Lui, però, è ancora attratto dalla sua ex-moglie, donna disposta a un patto scellerato. Stasera, per il penultimo appuntamento del mese di luglio, in attesa dei film che compongono il palinsesto di agosto 2013, «Cinema al Belvedere» rassegna di film gialli d’autore in corso a Roma, presenta «So che mi ucciderai» al solito orario delle 21,30. Un occasione per vedere recitare la mitica Joan Crawford, al secolo Lucille Fay LeSueur, che vinse l’Oscar da protagonista nel 1945 con «Il Romanzo di Mildred», mentre il film che l’ha portata alla ribalta è stato «Grand Hotel» del 1932. Dopo la seconda Guerra Mondiale interpretò una proprietaria di saloon nel western «Johnny Guitar» del 1954, mentre recitò a fianco di Bette Davis in «Che fine ha fatto Baby Jane?» del 1962. Fu donna immagine della Pepsi-Cola e probabilmente amante di Joseph Kennedy, padre di John, il presidente USA ucciso a Dallas. Joan Crawford non ebbe figli naturali, ma ne adottò 4. La più grande Christina scrisse su di lei il libro dissacrante «Mammina Cara», per cui venne diseredata.

Attrice di punta della Metro Goldwyn Mayer, le fu proposto di interpretare «So che mi ucciderai» per la regia di David Miller (1909-1992), non un genio, ma un ottimo professionista alla MGM dal 1935, dirigendo inizialmente cortometraggi, perlopiù sportivi, ed esordisce con una trasposizione idealizzata e convenzionale della storia di Billy the Kid, «Terra Selvaggia» del 1941. Miller, probabilmente, diede il meglio nel western crepuscolare «Solo sotto le stelle» del 1962.

Questa la trama di «So che mi ucciderai» (1952), il cui titolo originale è «Sudden Fear» e la cui sceneggiatura è tratta dall’omonimo romanzo di Edna Sherry, pubblicato nel 1948.

La ricca ereditiera ed autrice teatrale di successo Myra Hudson (Joan Crawford), incontra l’attore Lester Blayne (Jack Palance) di cui si innamora e che finirà per sposare. In realtà l’uomo è ancora innamorato della sua ex-moglie, Irene Neves (Gloria Grahame), con la quale intende organizzare l’omicidio della donna che ha sposato solo per interesse. Mentre i due frugano fra le sue carte scoprono che la donna ha lasciato una volontà testamentaria in base alla quale Lester riceverà una eredità di 10.000 dollari l’anno, con la clausola che perderà ogni diritto se si sposerà nuovamente. I due discutono dell’omicidio della donna non accorgendosi che la loro intera conversazione è registrata inavvertitamente da un registratore usato da Myra per i suoi soggetti. Dopo aver scoperto il complotto, e aver trascorso una notte insonne, Myra si reca nell’appartamento di Irene e le ruba una pistola, tramando la vendetta sui due amanti. Lester tenta di uccidere Myra, ma fallisce rimanendo vittima del suo stesso piano.

La rassegna di film gialli d’autore «Cinema al Belvedere» è a via del Colosseo 41 e terrà compagnia ai romani per tutta l’estate. Di alta suggestione il luogo dove vengono proiettati i film, su un prato all’inglese del Giardino Rivaldi racchiuso tra il Colosseo, i Fori Imperiali, la Basilica di Massenzio e Santa Francesca Romana. Oltre ad assistere alla proiezione si può cenare al ristorante o ascoltare musica al bar senza uscire dal Giardino Rivaldi.

Domani sera, mercoledì 31 luglio, la rassegna di film gialli d’autore a via del Colosseo 41 proporrà «Il Grande Caldo», con la regia di Fritz Lang.

Per maggiori informazioni sulla rassegna «Cinema al Belvedere», suggeriamo di consultare il sito:http://www.cinemaalbelvedere.it