I DATI “INQUIETANTI” DELLA CGIL SULLA RIPRESA: TORNEREMO AI LIVELLI DI PRE-CRISI SOLO NEL 2076

“riverflash” – Sono indubbiamente inquietanti i dati della Cgil, contenuti in uno studio dell’ufficio economico: si parla della crisi attuale e della possibilità di un’eventuale ripresa, annunciata per il 2014 ma per ottenere un Pil pari a quello del 2007, serviranno 13 anni e non è tutto perché anche se l’Italia avrà una ripresa, per tornare ai livelli di occupazione di quel periodo, ci vorranno 63 anni.Si tratta di dati inquietanti anche se la Cgil nella sua analisi parla di alcune ipotesi di ripresa e ipotizza quindi anche una possibile crescita del Pil, pari all’1,6%. L’obiettivo principale secondo il Sindacato dovrebbe però essere legato alla centralità del lavoro e ritiene che, per uscire dalla crisi e recuperare una potenziale crescita, “sia opportuno operare un’inversione di rotta” e ciò sarà possibile solo creando nuovo lavoro. Indubbiamente la creazione di nuovi posti di lavoro, è la “conditio sine qua non” per la crescita, ma come intervenire? Quali sono le scelte da operare? I partiti politici stanno vivendo un momento di estrema indecisione  (per questo è intervenuto Napolitano a “sollecitarli”), la gente oramai non è più disposta a credere alla politica e gli italiani sono letteralmente “schiacciati dalle tasse e in ultima analisi, arrivano pure i dati della Cgil che di fatto “smentiscono” la possibilità di una “lievissima” e graduale ripresa nel 2014….Il problema più grande in questo momento ce l’hanno proprio i giovani quelli dai 20 a 30 che non riescono più ad avere prospettive di lavoro incoraggianti, tanto che uno su tre, non cerca nemmeno più il lavoro: studiare o non studiare? Meglio la laurea o un mestiere? Sono queste le domande che essi si pongono in questo difficile momento e la situazione non sembra al momento presentare una soluzione….. ecco allora che sorge la “solita” domanda: di chi la colpa se gli italiani e soprattutto i giovani si trovano in questa situazione?

AG. RfF (MP) 02.06.2013