di Maria Michela D’Alessandro (AG.RF. 25.05.2016) (river flash) – ‘War, Capitalism & Liberty’ (Guerra, Capitalismo & Libertà), è questo il titolo dell’attesa mostra che porta per la prima volta a Roma, al Palazzo Cipolla, le opere dello street artist conosciuto come Bansky.
Fino al 4 settembre 2016 grazie a prestatori provenienti da tutto il mondo, i visitatori avranno la possibilità di ‘conoscere’ l’artista considerato come il massimo esponente di quella forma di arte urbana chiamata Street Art.
L’arte, di strada, che parla degli avvenimenti sociali e politici internazionali, dalla serigrafia di alcune scimmie che dichiarano ‘Laugh Now But One Day I’ll Be in Charge’ (Ridete adesso ma un giorno saremo noi a comandare), passando per l’agghiacciante immagine di ‘Kids on Guns’ dove vengono rappresentati bambini che giocano su colline di armi.
Sono 150 le opere esposte in Via del Corso a Roma, dipinti, disegni, bozzetti, da quelle più famose a quelle meno, tutte in un modo o nell’altro entrate nell’immaginario collettivo mondiale. Linguaggi diversi per raccontare una visione del mondo vera e senza sfumature per veicolare messaggi come la pace, la libertà e la giustizia attraverso la personale guerrilla urbana di Bansky.
Nelle sale espositive le opere si suddividono secondo le tematiche centrali dello street artist inglese: gli spazi dedicati al tema del capitalismo, alla sua denuncia, al dominio dei mezzi di comunicazione e il tema della guerra proposto in diverse forme.
Immancabile l’icona della bambina con il palloncino insieme a copertine di dischi, sculture, stencil, tutte a delineare l’artista, in pieno anonimato, e a fare di questa mostra un’inedita occasione di riflessione sull’umanità e le sue contraddizioni.
La mostra, ideata, promossa e realizzata dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, è stata curata da Stefano Antonelli, Francesca Mezzano & Acoris Andipa.
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